Milano

Sesto San Giovanni, Gatti (Pd): "Regolamento dei conti in atto, maggioranza ormai dissolta e giunta in stallo"

di Nicolo Rubeis

Il neocapogruppo del Pd di Sesto San Giovanni denuncia ad Affaritaliani la spaccatura interna alla giunta Di Stefano, ormai divisa dopo il passaggio in Forza Italia di due assessori

Sesto San Giovanni, Gatti (Pd): "Regolamento dei conti in atto, maggioranza ormai dissolta e giunta in stallo"

A Sesto San Giovanni "è in corso un vero e proprio regolamento dei conti" secondo il neocapogruppo del Pd, Ernesto Gatti, che commenta le turbolenze nella giunta del sindaco Roberto Di Stefano dopo il passaggio in Forza Italia di due assessori della sua ex lista civica. "La maggioranza che lo ha sostenuto alle comunali non esiste più" spiega Gatti in un'intervista ad Affaritaliani.it. "Ma la giunta alla fine resterà in piedi semplicemente perché a tutti i partiti di centrodestra conviene non andare al voto".

Gatti, il sindaco ha levato le deleghe all'assessora Pizzochera e ridimensionato la vicesindaca Aiosa dopo il loro ingresso in Forza Italia…

Le spaccature le vedevamo da mesi e immaginavamo che ci fossero molte tensioni interne alla maggioranza. Ora sono manifeste a tutti e, di fatto, la maggioranza che ha sostenuto Di Stefano alle comunali non esiste più: la lista civica che aveva trascinato la coalizione è svuotata e anche alle ultime europee il centro sinistra è risultato vincitore in città.

Il sindaco rischia l'isolamento politico?

Immagino che ci siano accordi regionali o addirittura nazionali per mantenere in piedi la maggioranza e poi assicurare i destini e le ambizioni politiche dei singoli esponenti. Credo anche che non si sia mai visto un assessore che rifiuta un rimpasto di deleghe comunicandolo sui giornali proprio lo stesso giorno in cui il sindaco afferma che la crisi è rientrata. Uno stallo che costringerà Di Stefano a trattenere su di sé una quindicina di deleghe, alcune di assoluta importanza, con il serio rischio che non riesca a occuparsi seriamente di tantissimi temi fondamentali per la città.

Con Di Stefano verso la fine del secondo mandato, è iniziata la guerra nel centrodestra per la futura candidatura?

Sicuramente è in corso una vera e propria ricerca di 'un posto al sole', ma credo che le spaccature siano precedenti e trovino le loro radici nei problemi esplosi in città negli ultimi anni a cui la destra si dimostra sempre più incapace di rispondere, anche perché ingessata in giochi di potere continui. Un esempio su tutti: sabato alcuni cittadini hanno organizzato un’assemblea pubblica per parlare del degrado e della poca sicurezza di un quartiere, quello dove vivo anche io. Un’assemblea partecipatissima, da cittadini e consiglieri di opposizione, mentre a nome della maggioranza non si è presentato nessuno.

Al vostro recente congresso del Pd cittadino hanno partecipato anche esponenti di FdI e della maggioranza, che non sembrano soddisfatti della situazione…

Devo dire che, quando ho sentito esponenti della destra sestese dire apertamente che questa maggioranza 'è un’anatra zoppa', ho chiesto conferma di aver sentito bene a chi era seduto di fianco a me. Faccio un passo indietro: come accade a ogni congresso, il Pd di Sesto ha invitato i rappresentati istituzionali. Quest’anno, per la prima volta, si sono presentati per portare i loro saluti, ma non si sono limitati a questo: hanno dichiarato in quella sede che sono consapevoli che la maggioranza non riesce a rispondere ai problemi della città. Una valutazione che non può che trovarmi d’accordo.

Sesto, storicamente, era legata alla sinistra. Negli ultimi otto anni qualcosa non ha funzionato e la destra ha preso in mano la città.

La storia di Sesto parla chiaro. Noi però dobbiamo guardare al futuro. Al Congresso del Pd sono intervenuti tutti i rappresentanti dei partiti di opposizione: il nostro orizzonte è lì, in quelle forze civiche e politiche che vogliono sedersi attorno al tavolo e costruire sin da subito un’alternativa alla destra. Abbiamo davanti a noi due anni e mezzo di lavoro, in Consiglio Comunale e in città, per mettere in piedi le proposte politiche capaci di dare ai sestesi le risposte che in questi anni sono mancate e per immaginare una città che lavora per diminuire le differenze e non per esasperarle. L’obiettivo è vincere le elezioni comunali, non dobbiamo nasconderci.







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