Seveso 2014, la Procura: "Danni per 178 milioni, omissioni da amministratori"
Seveso, chiusura delle indagini della Procura: verso il rinvio a giudizio per Moratti, Pisapia, Formigoni, De Corato, Granelli. "Omissioni nella prevenzione"
Seveso 2014, la Procura: "Danni per 178 milioni, omissioni degli amministratori"
"Danni a strutture ed infrastrutture pubbliche, imprese, abitazioni per un totale di circa 178 milioni di euro": questa la cifra complessivamente contestata dalla Procura di Milano per le esondazione del fiume Seveso avvenute quattro anni fa. L'avviso di conclusione delle indagini, come raccontato ieri da Affaritaliani.it Milano, ha portato ad una informazione di garanzia, anticamera per una richiesta di rinvio a giudizio, per otto persone. Si tratta degli ex sindaci di Milano Letizia Moratti e Giuliano Pisapia, Riccardo De Corato e Marco Granelli, assessori comunali all'epoca dei fatti (ruolo ancora attualmente ricoperto da Granelli), gli ex assessori regionali Davide Boni e Daniele Belotti e l'ex presidente di Regione Lombardia Roberto Formigoni, oltre a Luigi Mille, dirigente dell'area idrografica di Aipo.
Le esondazioni dovute alle forti piogge furono tre: la prima l'8 luglio, vide l'intera zona Nord della città allagata, con oltre 2000 utenze rimaste senza energia elettrica, vie chiuse, mezzi pubblici costretti a lunghe deviazioni. Sempre a luglio la seconda, la terza a novembre 2014.
I pm contestano a Moratti, De Corato, Pisapia e Granelli di avere "omesso di assicurare, attraverso il sistema di protezione civile comunale, adeguate misure di prevenzione e di contenimento dei danni da esondazione, in particolare mediante una idonea attività di formazione dei residenti nelle aree a maggior rischio e la fornitura degli opportuni presidi, ad esempio barriere mobili e sacchi di sabbia". A Mille la Procura contesta di avere omesso di esercitare una efficace vigilanza in materia di polizia idraulica, in particolare nella regolarizzazione degli scarichi urbani non autorizzati (39 i regolari su 433) presenti nel rispettivo tratto di competenza del torrente e in grado di influire in una misura pari al 20-25% sulla portata della piena.
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