Sexgate a Mantova, il sindaco Palazzi tre ore sotto torchio
Confermata l'ipotesi di accusa per tentata concussione: avance sessuali via sms alla vicepresidente di una associazione: "Attieniti alle regole..."
Mantova, sindaco Palazzi accusato: ipotesi di tentata concussione
Tre ore di interrogatorio davanti al pm per il sindaco Pd di Mantova Mattia Palazzi, travolto dall'accusa di tentata concussione continuata per un anno, dal novembre 2016 sino a questo mese, nei confronti della vicepresidente dell'associazione culturale Mantua me genuit. Palazzi, secondo l'accusa, avrebbe chiesto non denaro ma favori sessuali in cambio di non intralciare l'attività dell'associazione. Vicenda che presenta ancora diversi punti oscuri, a partire dal fatto che a presentare l'esposto in procura non sia stata la presunta vittima. Ma l'inchiesta è ancora in corso ed il Fatto Quotidiano di oggi ipotizza che potrebbe addirittura esserci sotto qualcosa di più di un semplice "sexgate di provincia", ma una sorta di sistema di sostentamento alle associazioni culturali per garantirsi pacchetti di voti.
Gli sms hot con le avance alla vicepresidente dell'associazione culturale
Nella giornata di martedì in Procura si è ad ogni modo parlato solo delle presunte avance di Palazzi, dei messaggi hot culminati nell'invio di una sua foto nudo, circostanza che davanti al pm il sindaco ha affermato di non ricordare. La tentata concussione, secondo l'accusa, sarebbe ravvisabile nel contenuto di un altro messaggio inviato alla donna: "Sai che un’associazione a volte non va avanti senza il mio consenso. Cerca di attenerti alle regole!!”. Dalle analisi dei messaggi, emergerebbe come la vicepresidente inizialmente sarebbe parsa stare al gioco degli ammiccamenti, per poi tuttavia invitare vanamente Palazzi a cambiare registro.
Il legale di Palazzi: "Vive molto male la situazione, ma indagine non è condanna"
Il legale del sindaco, Paolo Gianolio, ha dichiarato alla Gazzetta di Mantova: "È stato confermato il capo di imputazione, ci sono stati mostrati alcuni elementi di prove documentali, mentre altri sono rimasti a noi sconosciuti, così come non ci è stato mostrato l’esposto. Le indagini proseguono, dunque ora dobbiamo aspettare. Vedremo se la procura ci convocherà nuovamente o se sarà utile per noi presentare memorie. Il sindaco ha risposto alle domande, in parte con precisione, per quanto sia possibile ricordare fatti lungo un arco temporale di un anno. Resta concentrato sulla sua difesa, perché visto il suo ruolo pubblico deve delle risposte ai magistrati e ai cittadini. L’indagine non è una condanna né un disonore. Ma è chiaro che lui sta vivendo questa situazione molto male per la sua etica e la sua morale".