Milano

Sgomberate 40 persone a Milano. Il Comune: “Tutti negativi al tampone”

Secondo quanto ricostruisce Affaritaliani.it Milano gli assistenti sociali del Comune avevano avuto dei colloqui con le famiglie degli occupanti

Sgomberate 40 persone a Milano. Il Comune: “Tutti negativi al tampone”

di Francesco Floris

Ancora uno sgombero a Milano. È avvenuto alle 8 del mattino del 17 febbraio in via Germana de Staël, nel quartiere Dergano, nord della città, l'intervento di decine di agenti delle forze dell'ordine per liberare uno stabile abbandonato e in stato di degrado, da tre anni oggetto di una occupazione abitativa di famiglie soprattutto straniere. Circa 40 persone di cui “9 nuclei con minori per un totale di 25 persone” fanno sapere ad Affaritaliani.it Milano le politiche sociali del Comune . Famiglie a cui Palazzo Marino avrebbe proposto soluzioni alternative proprio per la presenza dei minori. Tre i nuclei che hanno accettato per un totale di dieci persone mentre una donna sola è stata portata al centro Sammartini. “A tutti sono stati fatti i tamponi e sono risultati tutti negativi” fa sapere l'assessorato.

Lo stabile di via Germana de Staël – che Affaritaliani.it Milano ha raccontato a settembre 2020 in un reportage  – è una palazzina disposta su tre livelli: 4mila metri quadrati di uffici, cortili, box e posti macchina. L'edificio è figlio del fallimento della SDP spa di Peschiera Borromeo, una società di telecomunicazioni finita in liquidazione già nel 2011. Il patrimonio immobiliare dell'azienda viene descritto nella procedura di concordato come “vuoto, inutilizzato da anni, si presenta in stato di abbandono e in mediocri condizioni di manutenzione con notevoli e consistenti infiltrazioni dalla copertura” che hanno “causato il distacco di gran parte dell'intonaco dai soffitti del primo piano, crepe, macchie di umidità e scrostature anche al piano seminterrato”. È stato messo in asta giudiziaria dal Tribunale di Milano. L'occupazione abitativa di emergenza risale ad almeno tre anni fa, secondo il racconto dei residenti del quartiere, ma ha toccato il picco nei mesi del primo lockdown arrivando a contare fino a cento persone e attirando l'attenzione delle “Brigate di volontarie di emergenza”, i volontari che hanno distribuito pacchi alimentari e beni di prima necessità durante la pandemia.

Secondo quanto ricostruisce Affaritaliani.it Milano alcune settimane fa gli assistenti sociali del Comune avevano avuto dei colloqui con le famiglie degli occupanti. Durante i quali è stata prospettata la possibilità, non a breve termine, di essere inserite in casa famiglia. Durante lo sgombero sono stati offerti dei posti in comunità per le madri sole e altri negli hotel per la cosiddetta “emergenza abitativa” per venti giorni a pagamento per una famiglia completa. Gli uomini regolari sono stati denunciati per occupazione abusiva, mentre gli irregolari privi di documenti sono stati trasferiti dagli agenti in Questura e potrebbero uscire a ore con un decreto di espulsione o finire nel Centro di Permanenza per il Rimpatrio di via Corelli.








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