Milano

Shiva condannato a 6 anni e mezzo di carcere, i giudici: "Aggressivo e violento"

La sentenza mette in luce l'aggressività del trapper, escludendo la possibilità di legittima difesa nella sparatoria del luglio 2023

Shiva condannato a 6 anni e mezzo di carcere, i giudici: "Aggressivo e violento"

Il trapper Shiva è stato condannato a sei anni e mezzo di carcere per la sparatoria avvenuta l'11 luglio 2023, che ha coinvolto due rivali e si è verificata davanti al suo studio di registrazione a Settimo Milanese. I giudici dell’ottava sezione penale del Tribunale di Milano hanno ritenuto che l’artista fosse "inserito a pieno titolo in un contesto culturale che si nutre di aggressioni reciproche". Questa valutazione sottolinea una realtà inquietante legata alla violenza nel mondo della musica rap e trap, ponendo interrogativi su come tali comportamenti possano influenzare la cultura giovanile.

La sentenza: "Nessuna legittima difesa, solo violenza e aggressività"

Il tribunale ha fatto notare il ritrovamento di due machete all'interno dell’auto di Shiva durante l’arresto, elemento che ha contribuito a definire il suo "atteggiamento aggressivo e violento". Questa evidenza ha giocato un ruolo cruciale nella decisione dei giudici, i quali hanno escluso la possibilità che l'artista avesse agito in legittima difesa. La sentenza afferma chiaramente che "il pericolo era cessato" al momento degli spari, indicando che Shiva ha sparato "con la finalità di offendere" contro persone in fuga, un gesto che riflette una mentalità che va oltre la semplice reazione a una minaccia.

Un mondo di omertà e ritorsione

Un altro aspetto preoccupante emerso dalla sentenza è stata "l'assoluta omertà" manifestata dai coinvolti nell'incidente. Questo comportamento, secondo i giudici, è sintomatico di una "mentalità aggressiva e ritorsiva", che complica ulteriormente il quadro giuridico della situazione. Shiva, difeso dagli avvocati Daniele Barelli e Marco Campora, è accusato di tentato omicidio, porto abusivo di arma da fuoco e ricettazione di una pistola mai trovata. Inoltre, gli atti riguardanti le lesioni subite dal trapper quella notte, inclusa una frattura alla mascella causata da un tirapugni, saranno trasmessi alla Procura. La difesa sostiene che queste circostanze giustificherebbero la reazione violenta di Shiva, ma il tribunale ha chiarito che l'assenza di testimonianze e la cultura dell'omertà rendono la situazione ancora più complessa.








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