Milano
Sicurezza a Milano, le opposizioni attaccano Sala: "Non ha soluzioni"
Le reazioni politiche all'intervento del sindaco di Milano Giuseppe Sala sulla sicurezza in città. Opposizioni fortemente critiche
De Corato: "Intervento di Sala vuoto e inconcludente"
L’intervento del sindaco di Milano, Giuseppe Sala, in Consiglio Comunale sulla questione ‘sicurezza’ è stato vuoto e inconcludente. Ci sono voluti 7 giorni perché si accorgesse di quanto accaduto la notte di San Silvestro in piazza Duomo 17 perché intervenisse in Aula. Come era logico aspettarsi ha giustificato tutti i comportamenti illegali da parte dei giovani con la sospensione della vita sociale a causa della pandemia. Per lui la sicurezza è solo un problema di socialità. E ovviamente non ha detto una parola riguardo quanto successo a Capodanno e sul problema dell’immigrazione e delle gang giovanili di extracomunitari”, lo afferma l’assessore regionale alla sicurezza, immigrazione e polizia locale Riccardo De Corato in merito alle dichiarazioni del Sindaco Sala in Consiglio Comunale.
“Finalmente - prosegue De Corato - dopo 6 anni di mandato, parla di sicurezza, ma solo dopo la rapina di un disabile in metropolitana da due marocchini, le violenze sessuali a danno di almeno 10 ragazze in piazza Duomo a Milano da parte di nordafricani, l’autista Atm aggredito nei giorni scorsi, la giovane molestata sempre in centro ieri da un marocchino e la sparatoria a San Siro nella quale è stato ferito un 26enne egiziano e della quale parrebbe essere mandante proprio uno dei due rapper, ‘Rondo da Sosa’, che il primo cittadino aveva ospitato a Palazzo Marino ad aprile del 2021”. “I suoi 500 ‘nuovi’ vigili, come avevamo predetto, verranno assunti in due scaglioni entro novembre 2023. Saranno solo 150 agenti in più rispetto a quando governava la città la Moratti. Peccato che rispetto ad allora la situazione sia drasticamente peggiorata e ne servirebbero almeno il doppio rispetto ai 3.200 di allora. Sala, inoltre, si vanta di avere 1.945 telecamere sparse per la città, ma si dimentica di dire che 1.400 sono state messe dal centrodestra. In undici anni di governo, tra Pisapia e lui, ne hanno messe solo 500”. “Per Sala l’aver vinto le elezioni significa che il ‘problema sicurezza’ non è vissuto come priorità dai milanesi. Si ricordi, però, che ad eleggerlo è stato solo il 27% di loro.
Proprio a Capodanno il suo assessore alla sicurezza, Granelli, mentre si trovava nella centrale operativa della Polizia Locale insieme al comandante e in contatto diretto con il Questore, aveva scritto: “in Piazza Duomo tanta gente, tanti botti, ma nessun problema anche grazie a tanti agenti di Polizia e Carabinieri che hanno fatto un gran lavoro”. Chiaramente non si era accorto di quanto realmente stesse succedendo. Sala, dopo sei anni e dopo aver seduto allo stesso tavolo con l’ex prefetto di Milano e attuale Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, chiede l’invio più uomini delle forze dell’ordine arrampicandosi così sugli specchi per non ammettere le sue colpe. Ricordo che ad ottobre scorso avevo chiesto al Prefetto quanti uomini ff.oo fossero in servizio a Milano, ma ad oggi non ho ricevuto alcuna risposta. Sono, infatti, almeno due anni che chiedo al Governo rinforzi a Milano. In attesa di tali rinforzi, vengano messi per le vie della città i 436 militari di ‘Strade Sicure’ come c’erano con il centrodestra”, conclude De Corato.
Forte (Milano Popolare): "La Giunta è impreparata sul tema sicurezza"
"La Giunta arriva impreparata sul tema sicurezza". Lo ha dichiarato Matteo Forte, capogruppo di Milano popolare a Palazzo Marino, a seguito delle dichiarazioni rese nell'aula virtuale di Consiglio del sindaco Sala. "Arriva impreparata perché, se è vero che la competenza ultima è in capo a questore e prefetto, c'è una questione di governo della Polizia locale che la giunta non ha mai voluto affrontare. E mi riferisco non solo all'approccio che porta il presidente della commissione sicurezza Albiani a chiedere di licenziare in tronco l'agente aggredito sabato sera, ma anche ai vari campanelli d'allarme che nel tempo si sono susseguiti: dagli agenti del nucleo antidroga che sottraevano sistematicamente denaro nel corso di perquisizioni ai quattro vigili che in due anni si sono tolti la vita con pistola d'ordinanza e metà dei quali condividevano il luogo di lavoro (la centrale operativa), fino all'avvicendamento al comando dei vigili - per il quale non si è mai spiegato perché a sostituire Barbato si è scelto Ciacci, proveniente dagli uffici della procura e non da esperienze di strada e operative, che non aveva partecipato a quel concorso dell'autunno 2016 che pure aveva visto molti altri esterni partecipare".
Ha proseguito Forte: "C'è poi un tema di emergenza educativa di cui ne sono spia le aggressioni che vedono sempre più giovani protagonisti. È vero. Tuttavia questo non si affronta con quel relativismo culturale che spiega il silenzio di dieci giorni della giunta sulle violenze in piazza Duomo. La giunta infatti è entrata in un cortocircuito - ha poi concluso il consigliere d'opposizione - per cui, se da un lato non vuole dire nulla su fatti che coinvolgono la cultura di stranieri o giovani di seconde generazioni, dall'altra non poteva cadere nella contraddizione di tacere sulle violenze contro le donne".
Comazzi (FI): "Da Sala lacrime da coccodrillo"
“Quelle del sindaco Sala sono le classiche lacrime di coccodrillo. Forza Italia segnala da anni un enorme problema di sicurezza a Milano ma il Comune sembra accorgersene solo ora, in drammatico ritardo, e solo dopo gli ultimi, tragici accadimenti. Una reazione a scoppio ritardato che non è accettabile né giustificabile dopo anni di mozioni, interrogazioni e proposte da noi avanzate e puntualmente rimaste lettera morta”. Lo dichiara Gianluca Comazzi, consigliere comunale e capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale.
“Il primo cittadino - prosegue l’azzurro - ha avuto cinque anni di tempo per riorganizzare il lavoro dei vigili urbani, garantendo un maggiore presidio nelle strade e nelle zone più critiche. Per non parlare dell’attività dell’assessorato, che in questi anni non ha mai predisposto un ‘piano sicurezza’ degno di questo nome. Del resto - sottolinea Comazzi - fino a pochi giorni fa il sindaco chiedeva la collaborazione dei rapper per risolvere le criticità presenti in molte delle nostre periferie. Dopo questa improvvisa folgorazione sulla via di Damasco - conclude - auspichiamo un netto cambio di passo da parte della giunta, con una presenza capillare degli agenti sul territorio e una maggiore presenza delle forze dell’ordine a tutela dei tanti cittadini che ogni giorno si trovano a uscire di casa temendo per la propria incolumità”.
Barberis (Pd): "Il Governo aiuti i Comuni"
"Nessuna sottovalutazione sulla sicurezza, anzi, tutto il contrario: a causa della pandemia e delle sue conseguenze sociali la nostra attenzione deve essere ancora maggiore. E lo stiamo facendo in maniera molto concreta e da tempi non sospetti portando avanti misure straordinarie come l'assunzione di 500 nuovi vigili già a partire dai prossimi mesi. Ma attenzione: allo sforzo del Comune si deve accompagnare lo sforzo del Governo e di chi è deputato all'ordine pubblico nel potenziare la presenza delle forze dell’ordine sul nostro territorio". Lo dichiara il capogruppo del PD in Consiglio comunale, Filippo Barberis, intervento nel dibattito sulla sicurezza in città.
"Non ha senso - ha aggiunto Barberis - la polemica strumentale dell'opposizione sui fatti di cronaca. Lavoriamo invece per un'allenza politica che permetta alle città che hanno subito maggiormente gli effetti della pandemia di essere meglio accompagnate nella gestione dei questi problemi. Il nostro impegno in questo senso punta ad implementare la rete delle telecamere e le tecnologie per la raccolta delle segnalazioni da parte della Polizia locale. Lavoriamo inoltre per rendere stabili le sperimentazioni avviate con i locali nelle aree di maggiore aggregazione notturna della città, per sostenere e promuovere servizi di sicurezza. Per noi - ha concluso - è poi fondamentale il costante lavoro sul fronte educativo e di contrasto al degrado e all’emarginazione. Un'azione sociale e culturale decisiva nel contenere i fenomeni che abbiamo visto crescere in questo periodo pandemico".