Sicurezza, terrorismo: arrivano le barriere anche in Darsena
Rozza: "Stiamo intervenendo in tutte le aree della movida, ma senza bloccare la città"
Sicurezza, Rozza: rafforzeremo anche altre zone, ma senza bloccare la città
Arrivano a Milano altre barriere di cemento a proteggere nuove zone della città dal rischio attentati. Dopo la Galleria Vittorio Emanuele si passa alla Darsena con il posizionamento dei new jersey. Seguiranno gli sbarramenti per i Navigli, ma servirà un sopralluogo per capire come fare. La mappa delle barriere si estende da corso Como a corso Garibaldi, dalle Colonne di San Lorenzo a via Montenapoleone, dai navigli Navigli all'Arco della Pace da via Cesare Correnti a piazza XXV Aprile.
"Oltre ad aver chiuso la Galleria fin dal giorno seguente all'attentato di Barcellona, ora stiamo intervenendo in tutte le aree della movida e nelle zone affollate. New jersey e dissuasori sono già stati messi in Darsena e in Gae Aulenti ma le analisi che stiamo facendo in questi giorni ci porteranno a rafforzare anche altre zone mettendo new jersey in modo sfalsato per non bloccare le attività nelle aree economiche. Il tema è che vogliamo evitare di mettere troppe camionette di militari in città e allo stesso tempo garantire la sicurezza nei limiti del possibile per la serenità dei cittadini che devono poter continuare a svolgere una vita normale". Lo ha affermato l'assessore comunale alla Sicurezza Carmela Rozza, stamani in diretta a Radio24, interpellata in merito ai provvedimenti decisi a Milano dopo l'attentato di Barcellona.
Rigurado all'alert dato a Roma anche agli autonoleggi, Rozza ha spiegato che "deriva dalla circolare ministeriale. Oltre agli autonoleggi, anche gli alberghi a Milano sono stati sensibilizzati e invitati a comunicare in tempo reale e non più solo entro 24 ore, la presenza degli ospiti per essere avvertiti di eventuali elementi strani e distorsivi. Conoscere ciò che avviene nelle nostra città è importante per identificare situazioni distorsive" ha aggiunto.
L'assessore ha anche ricordato che da luglio la Polizia Locale ha ripristinato la figura del vigile di quartiere "con una nuova formula, con l'obiettivo di conoscere il territorio, elemento importante soprattutto nei quartieri periferici".