Milano

Silvia Romano, le Iene: "Avrebbe potuto essere salvata prima"

L'inchiesta delle Iene: "Liberazione di Silvia Romano ritardata a causa di interessi economici sia in Kenya che in Italia"

Silvia Romano, le Iene: "Avrebbe potuto essere salvata prima"

Silvia Romano avrebbe potuto essere salvata molto prima, ma la liberazione della volontaria milanese, rapita in Kenya e rimasta in mano ai suoi rapitori per 535 giorni, sarebbe stata frenata da un intervento da parte di qualcuno interessato ad intascarsi parte dei soldi per il riscatto. E' questa la clamorosa ipotesi raccontata dalle Iene nel corso di un servizio a cura di Matteo Viviani e Riccardo Spagnoli andato in onda ieri sera (QUI IL LINK AL SERVIZIO COMPLETO). I due inviati sono entrati in contatto con una persona che per un decennio ha vissuto e lavorato nelle zone dove è avvenuto il rapimento di Silvia, il quale ha raccontato delle chiamate ricevute da un "funzionario" che affermava  di essere stato autorizzato a trattare per la liberazione della giovane. Nonostante alcuni passaggi che le stesse Iene giudicano poco credibili, come il riferimento all'esistenza di un gps inserito nell'orecchino di Silvia, i due inviati effettuano ricerche su questo misterioso funzionario, che avrebbe già svolto in passato attività in occasione di precedenti rapimenti di italiani e potrebbe appartenere ai servizi segreti.

Dalle conversazioni tra il funzionario e la fonte delle Iene si delinea uno scenario nel quale un piano originario per liberare Silvia in pochi giorni e per una somma contenuta (500mila euro) viene sopravanzato da altre strategie che comportano un maggiore flusso di denaro e tempistiche che finiscono per allungarsi. Dice il funzionario all'uomo in Kenya:  “Adesso il casino è la quantità di denaro che tu sai benissimo che è in ballo…”   quanto direbbe il funzionario, in Kenya non sarebbero stati gli unici a volerci guadagnare dalla liberazione di Silvia. “Perché si sarebbe interrotta la catena di dazioni”. “Si è messa in mezzo tanta di quella gente sia del Kenya che dell’Italia che non te ne rendi conto forse. Ci sta una fila di sciacalli da ambo le parti…”, è il commento della fonte in Kenya.








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