Milano
Sindaco di Seregno arrestato, la Gelmini striglia: "Spiegate o passo indietro"
La coordinatrice lombarda di Forza Italia Mariastella Gelmini sugli arresti: "Spero il sindaco di Seregno possa chiarire in tempi brevi, altrimenti lasci"
Numerose le reazioni del mondo politico alla notizia dell 'operazione anti-'ndrangheta che ha portato oggi all'arresto, tra gli altri, del sindaco di Forza Italia di Seregno Edoardo Mazza.
Così Mariastella Gelmini, vice capogruppo vicario di Forza Italia alla Camera e coordinatrice lombarda: "Di fronte ad una vicenda giudiziaria grave come quella sulle infiltrazioni mafiose nell'attività amministrativa in Lombardia sono doverose da un lato profonda cautela, dall'altro grande rigore e fermezza. Occorre ricordare che un'accusa non equivale ad una condanna e che per noi la presunzione di innocenza vale per chiunque fino alla sentenza definitiva. D'altro canto, però, la sola contiguità con ambienti malavitosi è del tutto inaccettabile per un pubblico amministratore anche al di là delle specifiche responsabilità penali. Personalmente auspico che il sindaco di Seregno - eletto dal centrodestra nel 2015, ma non più iscritto a Forza Italia dal 2014 - possa chiarire in tempi brevi la sua posizione. Se così non fosse, un passo indietro sarebbe doveroso per restituire serenità e credibilità alla vita amministrativa e alle istituzioni”.
"Ancora una vicenda in Lombardia di infiltrazione di mafia nelle istituzioni e nel sistema economico. La politica e le amministrazioni pubbliche devono tenere alta la guardia e saper dimostrare di avere gli anticorpi necessari a respingere le pressioni e le lusinghe degli interessi criminali. Sulla lotta alle mafie non sono ammessi silenzi ma purtroppo alcune forze politiche, soprattutto in certi territori, non sono state sempre solerti nel condannare con fermezza. L'omertà della politica è ben più grave di quella dei normali cittadini." Lo dichiara il segretario regionale del Pd Alessandro Alfieri in merito agli arresti per associazione mafiosa avvenuti questa mattina in Lombardia.
I membri del Movimento 5 Stelle della commissione Antimafia: "Gli arresti tra Lombardia e Calabria disegnano perfettamente la penetrazione delle mafie nella politica. Oggi è finito agli arresti domiciliari il sindaco di Seregno Edoardo Mazza di Forza Italia. Voti ed eleggi la mafia. Secondo la procura e le indagini svolte, il sindaco avrebbe dato le chiavi del comune alla ‘Ndrangheta, attraverso un imprenditore edile interessato a costruire un centro commerciale. L'imprenditore procacciava i voti determinanti per far eleggere il sindaco, il sindaco concedeva i necessari permessi e favori, ma l’imprenditore era legato alle cosche calabresi che così, de facto, hanno avuto le chiavi del comune nelle loro mani. Gli esponenti criminali erano dediti al traffico internazionale di droga, i proventi sarebbero stati riciclati anche nel nuovo centro commerciale. Un filo continuo tra Monza e San Luca in Calabria. Questa operazione dimostra chiaramente come le mafie sono saldamente presenti nel Nord, come le mafie ormai hanno come target primario la corruzione dei pubblici amministratori".
"Sono anni che denuncio la mafia a Seregno". Rabbia della senatrice Ricchiuti
"Mi hanno dato della ‘pazza’, della ‘visionaria’, mi dicevano ‘la mafia a Seregno non c’è’. Ecco, invece, questa mattina scopriamo che chi mi insultava per il mio impegno oggi è agli arresti con l’accusa di scambio politico-mafioso”. Durissimo il commento della senatrice Lucrezia Ricchiuti (MDP) alla notizia del maxi blitz contro la ‘ndrangheta con 27 arresti. Tra questi, appunto, anche quello del sindaco di Seregno Edoardo Mazza.
Questa mattina, infatti, al primo cittadino della città brianzola hanno fatto visita i carabinieri del Comando provinciale di Milano in esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari emessa dai Gip dei Tribunali di Monza, nella maxi inchiesta sulle infiltrazioni mafiose in Brianza e in Lombardia. Il sindaco Mazza è accusato di corruzione: avrebbe favorito gli affari con un imprenditore legato alle cosche di ‘ndrangheta per ottenere dei voti alle scorse elezioni amministrative.
L’inchiesta della Procura di Monza e della Dda porterebbe alla luce una serie di rapporti tra mafia e politica: il ruolo dell’imprenditore vicino alle cosche sarebbe stato “determinante” per la vittoria alle scorse elezioni in città. Il primo atto ispettivo in Senato dove Ricchiuti chiedeva la commissione d'accesso per presunte infiltrazioni criminali a Seregno risale addirittura al giugno 2015. “Chi tanto sbraitava contro di me tentando di isolarmi – aggiunge la senatrice Ricchiuti – oggi dovrà fare i conti con la propria coscienza”. La senatrice Ricchiuti, infatti, ha sempre denunciato un clima allarmante nella città di Seregno attirandosi le critiche dei dirigenti di Forza Italia e Lega nord. Ma oggi i fatti sembrano darle ragione.