Sindaco Mantova indagato, chiesta archiviazione: messaggi manomessi
L’accusa per il primo cittadino Mattia Palazzi era tentata concussione continuata
Sindaco Mantova indagato, chiesta archiviazione: messaggi manomessi
La Procura di Mantova ha chiesto ieri l'archiviazione dell'indagine aperta nei confronti del sindaco di Mantova Mattia Palazzi per tentata concussione continuata. Lo ha comunicato "per una corretta informazione agli organi di stampa" la procura stessa in una nota.
Secondo quanto si apprende, la rappresentante di una associazione culturale alla quale - questa l'accusa - Palazzi avrebbe chiesto favori sessuali in cambio di contributi economici avrebbe ammesso di aver alterato i messaggi della presunta chat erotica con il primo cittadino, aggiungendo parti di frasi nel momento di inoltrare tali conversazioni a terze persone ignare delle manomissioni. Ed ora è la donna a trovarsi indagata per il reato di false informazioni al pm, per quanto esposto durante il primo interrogatorio.
Paolo Grimoldi, segretario lombardo della Lega, commenta: "Anche se parliamo di un sindaco del Pd, di un amministratore lontano anni luce dal mio modo di vedere la politica, anche se non condivido le sue idee, esprimo tutto il mio sostegno al sindaco di Mantova, Mattia Palazzi, per settimane messo alla gogna mediatica per una vicenda dove la vittima era lui. Adesso basta, non è possibile distruggere l'immagine pubblica di un politico, la sua reputazione e quella della sua istituzione, salvo poi scoprire che si è montato un caso sul nulla. Come avvenuto nell'ultimo decennio in Lombardia dove si sono verificati troppi casi di politici messi alla berlina per fatti che poi non erano stati commessi. Detto questo faremo di tutto per mandare a casa il prima possibile la pessima amministrazione comunale di Mantova, ma per ragioni politiche, non per scandali che non esistono".