Milano
Smaltimento illecito di ottocentomila tonnellate di rifiuti: 5 arresti
L'indagine della GdF riguarda un sistema che vede coinvolte 14 società e 28 persone tutte indagate per i reati di traffico illecito di rifiuti
Smaltimento illecito di ottocentomila tonnellate di rifiuti: 5 arresti
Questa mattina i Finanzieri del Comando Provinciale di Milano hanno dato esecuzione ad una ordinanza emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Milano su richiesta dei Sostituti Procuratori dott. Stefano Ammendola e dott. Francesco Natale De Tommasi, che ha disposto misure cautelari personali per reati ambientali a carico di 8 persone - 5 agli arresti domiciliari e 3 assoggettate all'obbligo di presentarsi alla polizia giudiziaria - nonche' il sequestro di disponibilita' finanziarie per complessivi 1,2 milioni di euro, di un impianto di recupero rifiuti a Gessate (Mi) e di 4 automezzi.
L'indagine, svolta dalla Compagnia della Guardia di Finanza di Gorgonzola, e' partita dal sequestro risalente al dicembre 2018 di una discarica abusiva di oltre 30mila mq a Cassano d'Adda (Mi), dove erano state ammassate e interrate oltre 40 mila tonnellate di rifiuti, inclusi "rifiuti pericolosi", contenenti sostanze dannose per l'ambiente e per la salute umana (frigoriferi, Raee - "Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche" -, lamiere di ferro, etc.). Il terreno cosi' destinato rientrava, peraltro, nell'area naturale protetta del Parco dell'Adda Nord.
Le successive indagini, dirette ad accertare le responsabilita' ed eseguite anche con l'aiuto della Sezione di Polizia Giudiziaria della Procura di Milano, hanno consentito, nel corso della medesima indagine e su delega della Procura del capoluogo lombardo, di sottoporre a sequestro, nel dicembre 2019, anche un'altra discarica abusiva di 26 mila mq a Pioltello (Mi), dove era in corso un'opera di "reinterro area per raggiungimento quota stradale" con l'illecito utilizzo di rifiuti e dove emergeva che anche nel passato erano state sotterrate grosse quantita' di analoghi materiali. Sempre nella medesima attivita' d'indagine nel febbraio 2020 i Finanzieri avevano sequestrato anche un impianto di recupero e di riciclo a Liscate (MI), che raccoglieva rifiuti da trasportatori non autorizzati compilando falsi formulari di identificazione per giustificare la giacenza delle masse prese in carico. Nel sistema fraudolento, che tra il 2016 e il 2020 ha trattato oltre 800 mila tonnellate di rifiuti, sono risultate coinvolte 14 societa' e 28 persone tutte indagate a vario titolo, per i reati di traffico illecito di rifiuti, falsita' ideologica commessa da privato in atto pubblico, truffa, inquinamento ambientale e attivita' di gestione di rifiuti non autorizzata.
"C'e' sotto tanta fogna, c'e' in giro un mare di fogna da tutte le parti, e' legna, plastica". E' questo il tenore delle conversazioni intercettate nell'inchiesta milanese sul presunto maxi traffico illecito di rifiuti , che ha portato agli arresti domiciliari 5 persone, tra cui Angelo Vittorio Celotti, "dominus" della Cava Casara srl, societa' titolare di un impianto di smaltimento a Gessate, nel Milanese. Da alcune intercettazioni dell'ottobre 2019, riportate nell'ordinanza del gip di Milano Roberto Crepaldi, e' emerso come la Cava Casara, incaricata dalla societa' New Edil, "non avrebbe affatto rimosso i rifiuti presenti" e sotterrati in un cantiere a Pioltello, nel Milanese, "ma, anzi, avrebbe contribuito a nasconderli ulteriormente". Celotti avrebbe, infatti, detto ad un suo dipendente: "Quella la' buttala sotto tutta la terra, sai dove c'e' il mucchio della plastica (...) quel mucchio che c'e' la' di dietro lo prendi lo spingi sotto un po' (...) lo spingi sotto lo copri sotto e basta". Lo stesso arrestato, parlando con un'altra persona, diceva ancora: "c'e' sotto di tutto e di piu' (...) c'e' sotto un sacco di fogna". La Procura milanese aveva chiesto il carcere per 28 persone in totale, ma il giudice ha disposto i domiciliari per cinque e per altri tre l'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
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