Milano

Soldati libici spariti: sanzioni a Gruppo San Donato per cure a miliziani

Le sanzioni possono andare da un minimo di 5 mila a un massimo di 150 mila euro. Sono in atto verifiche sulla vicenda

Soldati libici spariti: sanzioni a Gruppo San Donato per cure a miliziani

L'Ats Citta' metropolitana di Milano sanzionera' gli IRCCS San Raffaele, San Donato e l'ospedale Ville Turro per la vicenda dei miliziani Libici curati nei posti letto pubblici delle strutture del Gruppo San Donato. A comunicarlo e' stato l'assessore lombardo al Welfare, Giulio Gallera, rispondendo a un'interrogazione nell'aula del Consiglio regionale. A quanto si apprende le sanzioni possono andare da un minimo di 5 mila a un massimo di 150 mila euro a seconda della gravita'. Nei casi piu' gravi, ma non sembrerebbe questo il caso, scatta anche la sospensione temporanea dell'accreditamento. L'esponente della giunta ha sottolineato che "il 24 gennaio, a seguito di una segnalazione anonima, l'Ats della Citta' Metropolitana di Milano ha deciso una visita ispettiva il 24 stesso. L'Ats svolge un'attivita' di vigilanza e controllo verso erogatori sia pubblici che privati". "L'Ats - ha spiegato Gallera - dai dati ancora non conclusivi relativi all'attivita' 2019 (manca ancora la rendicontazione di dicembre) risulta che le tre strutture del Gruppo non risultano avere scostamenti significativi dal budget contrattuale assegnato dalla Ats per lo svolgimento delle attivita' del Sistema sanitario nazionale. Resta da accertare quanti pazienti libici siano stati complessivamente ricoverati in questi mesi e si sta provvedendo a contestare alle strutture la mancata preventiva autorizzazione a modificare l'assetto accreditato e a contratto". 

Le reazioni del Consiglio Regionale sul caso soldati libici

"La Giunta ha preferito comunicare la sua posizione all'Aula - osserva il consigliere Pizzul - ma ha omesso di spiegare gli aspetti più importanti e dimostrato di sottovalutare il problema". Per i Dem la risposta è stata "del tutto insoddisfacente: l'assessore pare non aver colto la gravità del problema, ha solo relazionato su come sono andate le cose, prendendo atto tra l'altro che c'è una deregulation di alcune strutture private accreditate e che la Regione si limita a controlli formali a posteriori". Per Marco Fumagalli, capogruppo M5S al Pirellone, "la Regione evidenzia tutti i suoi limiti nella gestione del controllo delle strutture convenzionate. L'assessore Gallera, infatti, ha riferito in Aula che a seguito di una denuncia anonima del 24 gennaio ha provveduto a disporre i necessari controlli. Non si capisce perché a seguito della mia interrogazione del 26 novembre 2019 sulla presenza di alcuni militari libici ricoverati sulla base di un accordo con la Santa Sede nel Gruppo San Donato abbia omesso qualsiasi controllo". Fumagalli ricostruisce ancora: "Nel rispondere alla mia interrogazione in data 23 gennaio 2020 mi era stata consegnata la lettera del Gruppo San Donato, datata 20 dicembre, in cui lo stesso dichiara che non era a conoscenza della natura militare o civile dei ricoverati. Oggi - evidenzia il consigliere pentastellato - apprendiamo dalle parole dell'assessore che si trattava di militari. Mi chiedo cosa si debba fare per attivare i controlli della Regione Lombardia e che qualifica si debba avere. Dalle tempistiche mi pare che ci sia stato il tentativo di coprire una situazione che poi è, però, sfuggita di mano". Pizzul torna invece a interrogarsi sulla possibilità che "posti letto accreditati a contratto con il sistema sanitario nazionale siano stati utilizzati invece per pazienti curati in regime di solvenza". Della vicenda, ricorda il consigliere dem, aveva stupito il fatto che "un intero reparto era stato trasformato per ospitare almeno 18 miliziani libici, a seguito di un accordo fra il gruppo San Donato e alcune autorità di quel Paese. Ma anche un altro piano dell'ospedale, dove dovevano esserci pazienti del Servizio sanitario nazionale, risultava occupato per la quasi totalità da pazienti non libici ricoverati sempre in regime di solvenza". Il nodo è se sia stata rispettata la normativa regionale in materia di accreditamento. Per i dem "Gallera ha omesso di dire che uno dei due reparti trasformati era occupato da cittadini italiani che nulla c'entrano con interventi di tipo umanitario - incalza Pizzul - Ha omesso di dire che questa è la palese dimostrazione di una prassi scorretta che privilegia i pazienti a pagamento. Ha omesso di dire se nelle altre strutture sono state trovate situazioni analoghe. Non è con le omissioni che si risolve il problema dei controlli che vengono fatti solo sulle segnalazioni. Insomma, c'è una evidente superficialità e il sospetto che manchi la volontà di affrontare il problema è più che concreto. La discussione si sposta ora in Commissione Sanità e mi auguro che in quella sede la Giunta abbia un atteggiamento più concreto e responsabile".







A2A