Milano
Soldi della 'ndrangheta per comprare una farmacia a Milano: arrestato direttore delle Poste
Avrebbe usato i soldi della 'ndrangheta per comprare una farmacia a Milano. E' finito in manette Giuseppe Strangio, il direttore dell'ufficio postale di Siderno, provincia di Reggio Calabria per aver impiegato denaro di provenienza illecita, aggravato dalla finalita' di favorire la 'ndrangheta. Ad arrestarlo, stamattina, gli uomini della Polizia di Stato. Secondo le indagini condotte dalla Squadra Mobile di Milano e coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Milano, a cui ha partecipato la Sezione di Polizia Giudiziaria - Guardia di Finanza della Procura della Repubblica di Milano, oltre 200 mila euro provento di traffico di stupefacenti di importanti famiglie di 'ndrangheta sarebbero stati impiegati nell'acquisto di una farmacia di Milano. Perquisizioni sono avvenute in Lombardia, Piemonte e Calabria.
"Per 20 anni Giuseppe Strangio e' stato direttore delle Poste di Siderno, senza che mai da questo ufficio postale partisse la segnalazione di un movimento sospetto. Solo lui ha investito 800mila euro". Cosi' il pm Paolo Storari, tra i titolari dell'indagine che ha portato all'arresto, descrive quella che definisce la "gestione disinvolta" dell'ufficio in provincia di Reggio Calabria. Dalle Poste, assicura il procuratore Ilda Boccassini, e' arrivata "piena collaborazione alle indagini", anche se l'inchiesta non e' partita da una denuncia delle Poste. "Siamo arrivati a Strangio - spiegano gli inquirenti - attraverso l'analisi di documenti". Una sola l'intercettazione significativa nell'ordinanza di custodia cautelare, quella che testimonia la 'raccomandazione' da parte di un sindacalista della Cisl a vantaggio di un nipote di Strangio, "assunto presso l'ufficio postale di Mariano Comense". "In un Paese in cui i giovani pagano un prezzo altissimo alla disoccupazione - afferma Boccassini - questo e' un episodio che mi indigna".
BOCCASSINI: "I FIGLI DEI BOSS ORA SI LAUREANO IN FARMACIA" - "Le colpe dei padri non ricadano sui figli, ma ci ha stupito constatare come diversi giovani appartenenti a famiglie mafiose scelgano di laurearsi in Farmacia". A sottolineare la tendenza in atto nel mondo della criminalita' organizzata e' il procuratore aggiunto Ilda Boccassini durante la conferenza stampa sull'arresto del direttore delle Poste di Siderno (Reggio Calabria), Giuseppe Strangio, accusato di avere impiegato denaro proveniente da attivita' illecite per l'acquisto di una farmacia in piazza Caiazzo a Milano. Proprio in questo esercizio, sottolinea Boccassini, "lavorano la figlia di Giuseppe Strangio, da poco laureata in Farmacia, il figlio di Giuseppe Calabro', coinvolto in indagini per sequestro di persona, traffico di droga e altro". Entrambi non risultano indagati nell'indagine condotta dalla stessa Boccassini affiancata dai pm Paolo Storari e Cecilia Vassena. Non sono gli unici due casi di giovani di famiglie vicine alla 'ndrangheta che hanno scelto di prendere una laurea in Farmacia. Il pm Storari prova a dare una spiegazione del fenomeno: "La farmacia garantisce un reddito e un posto di lavoro sicuri oltre a una rispettabilita' sociale". La farmacia di piazza Caiazzo, comprata nel marzo 2006 da Giuseppe Strangio che ha versato un'ingente somma di denaro, non e' stata sequestrata. "Per acquistarla - spiegano gli inquirenti - non ha esercitato nessuna pressione illecita, ha solo messo molto denaro". Strangio e' stato arrestato su disposizione del gip Cristina Mannocci per l'ipotesi di reato di "impiego in attivita' economiche o finanziarie di denaro, beni o altre utilita' provenienti da delitto" (articolo 648 ter), punito in caso di condanna con il carcere da 4 a 12 anni.