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Sorte: "Abbiamo un progetto ambizioso. Moratti una persona con visione"
Sorte, Tajani, Moratti

Sorte: "Abbiamo un progetto ambizioso. Moratti una persona con visione"

Continuano in Lombardia gli ingressi in Forza Italia. Oltre agli ex leghisti Max Bastoni e Gianmarco Senna e all’ex Italia Viva Marco Macaluso, il colpo da novanta è stato il rientro di Letizia Moratti, che guiderà la consulta nazionale del partito: "Abbiamo un progetto molto ambizioso e non vogliamo fare le comparse" spiega il coordinatore lombardo di Forza Italia Alessandro Sorte. L'associazione di Moratti, intanto, ha invitato i consiglieri eletti in Consiglio regionale con la sua lista civica a aderire a un gruppo unico con Forza Italia: "La politica non la intendiamo con gli strappi ma con gradualità. Adesso troveremo le formule giuste per coinvolgere più personalità possibili, anche in Consiglio regionale" assicura Sorte in un'intervista ad Affaritaliani.it Milano. Tra i nomi che girano anche quelli di Roberto Formigoni e Gabriele Albertini. Intanto, però, gli azzurri sono concentrati sulla candidatura di Adriano Galliani alle suppletive per il collegio in Senato di Monza: "L'astensionismo è un pericolo ma noi, come centrodestra, abbiamo la coscienza a posto perché non abbiamo sottovalutato l'appuntamento".

Sorte, contro Galliani ci sono Marco Cappato e Cateno De Luca. Il rischio reale è l'astensionismo?

Rispettiamo tutti, però ci stiamo concentrando su quello che dobbiamo dire ai brianzoli, non vogliamo polemizzare o occuparci degli altri. Di scontato non c'è niente. E alle suppletive è risaputo che vanno in pochi a votare. Questo è un pericolo per tutte le forze politiche. Ma Galliani sta mettendo cuore, passione e testa e con molta generosità sta girando tutto il collegio. Lo ringraziamo perché sta incontrando centinaia di persone al giorno e si sta spendendo tantissimo.

Da quando è stato nominato coordinatore ci sono stati diversi ingressi. Qual è l'obiettivo?

Intanto dico che siamo soltanto all'inizio di un grande percorso di riunificazione di tutti coloro che si riconoscono nei valori del Partito popolare europeo. Sul territorio nelle prossime settimane saranno tantissime le adesioni di peso in Forza Italia. Berlusconi ci ha lasciato in eredità la cosa più bella, un partito liberale, moderato e popolare che dobbiamo tenere vivo e portare in doppia cifra. Vogliamo essere sempre più determinanti e centrali.

Anche nell'assemblea enti locali di Monza è stato rilanciato con forza l'appello ai moderati. Oggi, con la guida di Antonio Tajani, ci sono i presupposti politici per quest'operazione?

Tajani, che è stato presidente del Parlamento europeo ed è ministro degli Esteri, è la persona più titolata nel panorama italiano per sviluppare questa politica. L'appello riguarda tante figure, da Luigi Brugnaro a Giovanni Toti fino a Maurizio Lupi, Alessandro Colucci e Lorenzo Cesa. E potrei nominarne molti altri ancora. Noi dobbiamo fare lo sforzo di essere e applicare quello che il presidente Silvio Berlusconi ci ha insegnato in questi trent'anni: volare alto e avere una visione futuro.

A proposito di 'volare alto', uno degli slogan scelti da Matteo Renzi per le europee. Il rientro di Moratti è per lui un duro colpo?

Ci vedo molta linearità nel suo rientro. È normale che Moratti, avendo sempre detto che si riconosceva nei valori del Ppe, non poteva che prendere in considerazione l'idea di stare in un partito che è il Ppe in Italia. Onestamente non conoscevo Moratti. Lavorando con lei ho trovato una donna molto intelligente e mi ha colpito la sua attenzione alle dinamiche politiche. Non è soltanto una manager e una figura autorevole ma anche una persona con una visione che potrà dare un grande contributo a Forza Italia in Lombardia e in Italia.

Intanto l’associazione da cui è nata la lista civica di Moratti ha invitato i consiglieri eletti in Consiglio regionale ad aderire a un gruppo unico con Forza Italia.

Penso che quando succedono cose così importanti è normale che ci sia un periodo di decantazione. La politica non la intendiamo con gli strappi ma gradino dopo gradino. Adesso troveremo le formule e i modi giusti per coinvolgere più personalità possibili, anche in Consiglio regionale. Il nostro è un progetto molto ambizioso.

Ci spieghi meglio.

Non vogliamo fare le comparse ma essere assoluti protagonisti. Tra qualche mese andranno a votare quasi 1000 comuni lombardi e poi ci saranno le europee. Noi siamo partiti prima per coinvolgere le energie migliori e per rilanciare la nostra politica che è alternativa all'estremismo e al fanatismo della sinistra europea e distinta dalla destra nazionalista e sovranista. E dico anche che per tornare protagonisti come forza che si riconosce nel Ppe dobbiamo mettere in chiaro che moderato non è sinonimo di rammollito. In Europa auspichiamo una maggioranza di centrodestra, ma se non ci saranno i numeri noi saremo comunque centrali in tutte le decisioni.

Dopo Moratti si parla anche di Formigoni e Albertini.

In questo momento dobbiamo cercare di far ritrovare tutte le persone che si riconoscono nei nostri valori e che hanno costruito insieme a noi un pezzo importante di storia. Questa è sicuramente una tappa importante per costruire insieme il futuro.

Lei è il successore di Licia Ronzulli in Lombardia. Come vanno i rapporti?

Con Ronzulli ci parlo normalmente. Abbiamo un buon rapporto e stiamo collaborando. Su questo argomento girano molte voci che sembrano alimentate da chi ha interesse a dividerci, ma che non rappresentano la realtà dei fatti.

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