Milano
"Spaventare i moderati": l'evento con il dem Pacini divide il Pd
Milano, il consigliere comunale Luca Costamagna: "Non serve spaventare i moderati ma incontrare le persone e coinvolgere i pensieri. Raccogliere la protesta o la rabbia non vuol dire governare un cambiamento"
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Lorenzo Pacini e Luca Costamagna
"Spaventare i moderati": l'evento con il dem Pacini divide il Pd
"Spaventare i moderati". Questo il nome provocatorio di un incontro promosso per il 5 marzo alle 18.30 all'Ostello Bello di Milano che sta già alimentando il dibattito all'interno del centrosinistra meneghino. "La sinistra che ritrova il coraggio della lotta politica" è il payoff dell'evento. Il cui manifesto non ha simboli di partito. E però tra i suoi partecipanti figurano due dem milanesi: il segretario dei Giovani Democratici del Municipio 1 Pompeo Borlone e soprattutto Lorenzo Pacini, dirigente del Pd ed assessore del Municipio 1 già in passato distintosi per alcune posizioni forti in contrapposizione al suo stesso partito.
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Costamagna (Pd): "Spaventare i moderati? Concetto che non posso condividere"
A evidenziare le perplessità di parte del mondo dem per i toni preannunciati dall'iniziativa è Luca Costamagna, consigliere del Pd a Palazzo Marino. Che ad Affaritaliani.it Milano spiega: "A Milano non c'è bisogno di spaventare i moderati, ma di incontrare le persone e coinvolgere i pensieri. Il centrosinistra prova a farlo da tempo, con difficoltà, a tratti bene, a tratti no. Evidentemente se si governa la città dal 2011 questo tentativo, con la precarietà di alcune situazioni, la circostanza di alcune variabili, sicuramente alcuni errori... in qualche modo ha funzionato. E' vero però - e da consigliere comunale ne sono ben consapevole - che non puoi continuare a 'vivere di rendita' o pensare che non sia il momento di rilanciare l'iniziativa politica. La dialettica PD - Sindaco si pone in questa direzione, con il contributo chiaro di voler migliorare l'azione, non di segnare un campo".
Quindi, nel merito dell'evento cui partecipa Pacini: "Ecco perché l'iniziativa 'Spaventare i moderati' che si terrà nei prossimi giorni ha un titolo che non posso condividere. Non dobbiamo spaventare ma neanche solo riempire la piazze. Dobbiamo dirci chi siamo, cosa vogliamo e come lo vogliamo. Raccogliere la protesta o la rabbia non vuol dire governare un cambiamento. Essere in piazza per una battaglia non basta per approfondire le ragioni di una discussione. Se spaventare i moderati non è solo uno slogan allora bisogna intendersi su cosa sia la moderazione e su chi siano quindi i moderati. Sicuramente ci sono tante persone da ri-accompagnare al voto, piuttosto che spaventare i moderati dobbiamo avere il coraggio di una proposta alternativa alla rassegnazione e superiore all'importante ma non sufficiente ascolto di risposte di governo che meritano approfondimento e analisi".
Queste le conclusioni del consigliere Pd: "Milano in questi anni ha avviato nuovi progetti per nuove piazze: un simbolo anche oggi di una discussione che dobbiamo costruire ogni giorni senza provocazioni, pensando a finire bene il mandato ed immaginare la visione di città dei prossimi 20 anni da proporre alle prossime elezioni".