Milano
"Spese pazze" in Lombardia, Minetti e Renzo Bossi tra i 56 rinviati a giudizio

Si e' conclusa con 56 rinvii a giudizio, tre prosciolti, tre condannati, un assolto e una posizione stralciata l'udienza preliminare per 64 ex consiglieri regionali lombardi nell'inchiesta sulle presunte 'spese pazze' coi rimborsi dei gruppi politici al Pirellone. Il processo per gli imputati mandati a processo dal gup Fabrizio D'Arcangelo comincera' il primo luglio davanti ai giudici della X sezione penale. Le accuse a vario titolo sono truffa e peculato. Tra i rinviati a giudizio figurano anche Renzo Bossi e Nicole Minetti.
Il gup ha invece pronunciato sentenza di non luogo a procedere per gli assessori Giovanni Rossoni del Pdl e Mario Scotti dell'Udc e per l'esponente del Pd Carlo Porcari. Una sentenza determinata da quello che e' stato considerato dal gup un errore procedurale da parte della Procura nel valutare la 'doppia' posizione di questi tre imputati sia nella veste di capogruppo che di consiglieri. Assolto, sempre per la stessa ragione, Guido Galperti (Pd) che aveva scelto di essere giudicato col rito abbreviato.
Ci sono anche cinque consiglieri regionali in carica tra i rinviati a giudizio. Si tratta di Luca Gaffuri, ex capogruppo e attuale consigliere del Pd, Elisabetta Fatuzzo (Pensionati), i leghisti Angelo Ciocca e Massimiliano Romeo (quest'ultimo capogruppo), e Alessandro Colucci di Nuovo centrodestra. Tra gli altri 56 ex consiglieri che saranno processati, oltre a Renzo Bossi e Nicole Minetti, figurano anche l'ex presidente del Consiglio regionale Davide Boni, l'ex assessore Massimo Ponzoni, e l'ex capogruppo di Sel Chiara Cremonesi.
Nella nota spese dell'ex consigliera regionale Nicole Minetti finirono spese per il sushi, per l'Ikea e per il libro 'Mignottocrazia' per un totale di ventimila euro. E' invece di 16mila la spesa contestata al figlio del senatur, Renzo Bossi: una somma utilizzata tra l'altro per pacchi di sigarette, consumazioni in autogrill, split per l'aria condizionata, integratori Gatorade, birre, e Red Bull. L'unica posizione stralciata dal gup e' quella dell'ex assessore del Pdl Franco Nicoli Cristiani sulla cui richiesta di patteggiamento, in continuazione con l'accusa di corruzione emersa in un'altra vicenda, si pronuncera' un altro gup. Le motivazioni alle condanne per Bonetti Baroggi, Spreafico e Costanzo saranno depositate tra quindici giorni. Per tutti loro, cui sono state concesse le generiche anche perche' hanno risarcito il 'maltolto', la pena e' stata sospesa e quindi non rischiano il carcere.
Sono tre invece le condanne pronunciate col rito abbreviato. Due anni di carcere sono stati inflitti ad Alberto Bonetti Baroggi (Ncd), e Carlo Spreafico (Pd), un anno e mezzo ad Angelo Costanzo (Pd), che si fece rimborsare 'solo' poco piu' di tremila euro. Quanto a Spreafico stando all'accusa, avrebbe acquistato coi soldi pubblici un vasetto di Nutella da due euro e settanta centesimi. "Non ho mai mangiato Nutella - si era difeso lui - avro' offerto una piadina alla Nutella a qualcuno".
"Aspettiamo i giudizi del Tribunale e non esprimiamo giudizi di condanna preventiva". A dirlo e' il presidente del Consiglio regionale della Lombardia, Raffaele Cattaneo, dopo il rinvio a giudizio di 56 consiglieri regionali (tra ex e attualmente in carica) nell'ambito dell'inchiesta sui rimborsi dei gruppi lombardi. A margine dei lavori dell'aula, Cattaneo ha sottolineato: "Prendo atto di una decisione che prevalentemente rinvia a giudizio. Non e' il momento di anticipare condanne preventive, aspettiamo che le ragioni delle difese possano trovare spazio".
"Riguarda il passato, non il presente. Adesso le regole sono cambiate. Non c'e' piu' questo rischio perche' ci sono i controlli, sono stati ridotti gli stanziamenti per i gruppi, c'e' un sistema che impedisce che si ripeta tutto questo. Questa e' la cosa che a me interessa". Cosi' il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, a margine dell'inaugurazione del 'Ponte Expo', commenta il rinvio a giudizio di 56 tra ex e attuali consiglieri nell'ambito dell'inchiesta sui rimborsi ai gruppi regionali.
“Oggi siamo soddisfatti per le archiviazioni di due ex capigruppo coinvolti nella vicenda, Guido Galperti e Carlo Porcari, e siamo certi che anche Luca Gaffuri, per le stesse ragioni, potrà dimostrare che in qualità di capogruppo del Pd ha utilizzato i soldi pubblici per gli scopi previsti dalla legge. Così come auspichiamo che anche Carlo Spreafico e Angelo Costanzo, che hanno già annunciato ricorso, possano uscire finalmente da questa vicenda. Ai cittadini vogliamo comunque dire che da allora la normativa è stata resa molto più stringente, che le risorse dei gruppi consiliari sono state ridotte a un decimo, che abbiamo abolito il finanziamento pubblico ai partiti e che abbiamo ridotto drasticamente i costi della politica. E il Pd è stato motore di questo cambiamento”. Lo dichiara il segretario regionale del Pd Alessandro Alfieri a commento delle decisioni assunte oggi dal Gup di Milano Fabrizio D’Arcangelo.
"Torroni, gratta e vinci, libri, cartucce da caccia e cene a base di aragosta e sushi pagate con i fondi pubblici, nonostante stipendi da 12 mila euro netti al mese. Il rinvio a giudizio e il processo del luglio prossimo di 56 consiglieri di tutti i partiti, dal Pd, alla Lega a Sinistra Ecologia e Liberta' fino al Partito Pensionati restituisce molto chiaramente l'entita' del parassitismo dei politici che hanno amministrato la regione nelle ultime legislature". A dirlo e' il capogruppo del Movimento 5 Stelle della Lombardia, Dario Violi, commentando gli sviluppi dell'inchiesta sui rimborsi ai gruppi regionali. "Certo i rinviati a giudizio che siedono ancora in Consiglio regionale, come per esempio Luca Gaffuri ed Elisabetta Fatuzzo, dovrebbero fare un passo indietro e dimettersi", ha aggiunto Violi. Infatti "i reati di cui sono a accusati, oltre a gettare discredito sulle istituzioni e ad aver allontanato i cittadini dalla politica, risultano ignobili perche' riguardano la sottrazione di risorse alla collettivita' per spese private, che nulla hanno a che fare con l'attivita' politico-amministrativa". "Ci auguriamo - conclude Violi - che il processo si svolga in tempi rapidi e che eventuali pene siano esemplari: i politici sono eletti per amministrare e non per attingere a piene mani nelle risorse pubbliche"