Lo Sport a Milano
I luoghi più suggestivi di Milanosport aperti al pubblico per Open House 2019
Il Bagno pubblico della piscina Cozzi, la Rotonda del Lido, il Velodromo Vigorelli, l'Argelati, la piscina Solari, ecco dove andare per Open House Milano
I luoghi più suggestivi di Milanosport aperti al pubblico per Open House 2019
Giunto alla quarta edizione, Open House Milano rende omaggio al patrimonio architettonico e all’urban design del capoluogo lombardo aprendo in un solo weekend le porte di palazzi istituzionali, case e studi privati, cantieri, opere di rigenerazione urbana, gallerie e musei, luoghi produttivi ed ex edifici industriali, palazzi storici oltre a tutti quei siti testimoni del suo essere costantemente in trasformazione. Milanosport e i suoi luoghi milanesissimi e magici non poteva che aderire alla manifestazione, mettendo a disposizione di appassionati di architettura e storia alcuni dei suoi gioielli. Cozzi, Solari, Lido, Vigorelli, Argelati, sono pronti ad accogliere i visitatori il 25 e 26 maggio.
A guidare gli ospiti in un percorso appositamente pensato per l’occasione ci saranno i volontari di Open House Milano, da quest’anno evento satellite della Arch Week, pronti a svelare i segreti più nascosti degli impianti.
“Mi piace l’idea di aprire le porte dei nostri luoghi e farli vivere in un modo diverso dal solito. Qui si respira la storia di Milano. Sono realtà che hanno molto da dire e su cui c’è davvero tanto da scoprire. Ci sono tanti buoni motivi per immergersi nel fascino delle strutture di Milanosport, a partire dal fatto che le loro vicende sono strettamente legate a quelle del capoluogo lombardo. Siamo certi che chi verrà a visitarci durante Open House Milano imparerà a guardare i nostri impianti con occhi diversi e ad amarli ancora di più”, sottolinea Chiara Bisconti, presidente di Milanosport.
La storia di Milano raccontata attraverso i luoghi di Milanosport
Lido (Cesare Marescotti, 1930)
All'inizio del XX secolo lo stile liberty trionfò a Milano, allora si trattava di una novità proveniente dalla Francia e introdotta in Italia nell'Esposizione di Torino del 1902. Il Lido ne è una delle più riuscite espressioni. Ai tempi, tra le attrazioni più amate c’erano le strutture d’intrattenimento del Luna Park, tra cui spiccava «la Rotonda», adibito a ristorante, caffè e sala da ballo, con una spettacolare pista rotante con piano in vetro illuminato dal basso. La “Società Anonima del Luna Park Lido di Milano” sul finire degli anni ’20 incaricò l’ingegner Marescotti di progettare un centro dedicato allo svago accanto all’Ippodromo. L’inaugurazione della struttura ebbe luogo nel 1930, e nel 1933 l’impianto fu acquistato dal Comune di Milano. La struttura acquista così un indirizzo più sportivo, e vengono inserite attrezzature come i campi di bocce, la pista di pattinaggio a rotelle e i campi da tennis.
Velodromo Maspes Vigorelli (Giuseppe Fini & Ugo Baselli, edificio 1934 – Clemens Schürmann, pista 1932)
Impianto costruito nel 1934 per volere dell’assessore allo Sport di Milano Giuseppe Vigorelli, industriale ed ex‐ciclista, in vista delle Olimpiadi del 1936 di Berlino, visto che Milano non aveva più un velodromo dopo la demolizione nel 1928 del Velodromo del Sempione che sorgeva a breve distanza. L’edifico venne eretto su progetto architettonico affidato a Ugo Fini e Giuseppe Baselli dell’Ufficio Tecnico Comunale e su strutture di Giacomo Prearo, per contenere la pista progettata da Clemens Schürmann e costruita per i Mondiali di ciclismo del 1932 di Roma ed acquistata dalla città di Milano. Ricostruita nel 1946 a seguito dei bombardamenti subiti nel 1943 e 1944, la pista ha subito profondi restauri nel 1986, nel 1998 e nel 2016. Il 19 ottobre 2000, alla scomparsa di Antonio Maspes, il grande campione la cui vicenda sportiva è legata a doppio filo al Vigorelli, l'Amministrazione comunale decide di dedicargli il Velodromo.
Piscina Cozzi (Luigi Secchi, 1934)
La Piscina Cozzi è stata una delle prime vasche olimpioniche coperte d’Europa e tutt’ora è il simbolo del nuoto a Milano. In occasione di Open House verrà svelato un angolo prezioso e suggestivo di cui pochi conoscono l’esistenza: il bagno pubblico, in uso fino alla seconda metà del Novecento (? verificare) e luogo di incontri e intreccio di storie ben raccontate nell’arte, nella letteratura e persino nella cinematografia.
Solari (Arrigo Arrighetti, 1963)
Immersa nel verde di uno dei più bei parchi storici di Milano, la piscina Solari è uno dei fiori all’occhiello di Milanosport. L’aspetto che colpisce di più è la copertura: una grande struttura a sella formata da due famiglie di funi d’acciaio che reggono speciali elementi metallici sagomati. Le vetrate inclinate e la vista sul parco rendono l’impianto davvero suggestivo da vivere. Molto di più di una semplice vasca dove nuotare.
Piscina Argelati (Arrigo Arrighetti 1962, disegno fontana: Liliana Tarnocay)
L’impianto originale risale al 1915. Allora la vicinanza al naviglio permetteva di alimentare la piscina con l’acqua del canale. Il rifacimento della struttura affidato a Arrigo Arrighetti risale al 1958. Le vasche dell’Argelati si caratterizzano per avere gli spigoli arrotondati: una scelta fortemente contrastata dalla dirigenza del CONI – all’epoca gestore dell’impianto – strenuamente da Arrighetti per enfatizzare il carattere non agonistico dell’impianto che, al contrario, vuole presentarsi come una piscina per chi ricerca divertimento e non competizione agonistica. La linea curva caratterizza tutti gli elementi del progetto, dall’ingresso al bar, dai servizi igienici alle docce e agli spogliatoi. Il solarium, situato sulla copertura, è raggiungibile attraverso una scala a chiocciola, Ciò che rende unica la struttura è l’esterno, con il grande disco dell’ingresso, posto sopra al muro di cinta realizzato in mattoni a spina di pesce.
Per iscrizioni, programma e dettagli sulle visite: www.openhousemilano.org