Milano

Stadio, Fedrighini: Milan e Inter? Non credo che vogliano lasciare Milano

Il consigliere comunale Enrico Fedrighini ha lasciato la lista di Beppe Sala con cui era stato eletto per entrare nel gruppo misto.

Stadio, Fedrighini: Milan e Inter? Non credo che vogliano lasciare Milano



"Per vincere nel 2027 dobbiamo avere le orecchie aperte sul territorio. Siamo ancora in tempo ma era il momento di dare un segnale". Il consigliere comunale Enrico Fedrighini ha lasciato la lista di Beppe Sala con cui era stato eletto per entrare nel gruppo misto. Anche se continuerà a sostenere la maggioranza, sono state decisive le scelte del Comune sulla mobilità: "Area B finora è servita solo alle autoconcessionarie. E avrei raddoppiato le tariffe di Area C per disincentivare pesantemente l’utilizzo delle macchine" spiega in un'intervista ad Affaritaliani.it Milano. Critico anche sulla gestione della partita stadio, Fedrighini è convinto che Milan e Inter non vogliano veramente lasciare la città ma anche che il Meazza non vada abbattuto, semmai restaurato: "La rigenerazione complessiva, magari con una società pubblica, è un'opzione che non è mai stata veramente presa in considerazione".

Fedrighini, pensa che quello di Milan e Inter sia solo un bluff?
Io non credo al fatto che vogliano lasciare Milano. Su San Donato, per esempio, sono d'accordo con Sala. Hanno una ventina di vigili, quando Milano ne utilizza un centinaio per lo smistamento del traffico durante le partite. Questa mansione non può essere affidata ai privati e un'amministrazione non decuplica il proprio organico di polizia locale per un evento ogni due settimane, salterebbe il bilancio.

A Milano ci hanno già provato. Perché dovrebbero tornare?
Lo dimostra anche il fatto che domani al Tar della Lombardia gli avvocati di Milan e Inter si presenteranno al fianco del Comune di Milano contro il vincolo della Sovrintendenza. Il business è lì e purtroppo continua a essere in mano a chi voleva fare di testa sua su un bene pubblico, minacciando di andare via in caso contrario. Il gioco continua e andrà avanti. Che poi il vincolo chiede solo il mantenimento delle rampe esterne. Le squadre vogliono solo abbattere il Meazza ma si potrebbero fare lavori di rigenerazione di qualsiasi tipo, anche con il vincolo, come tirare via il terzo anello o rifare il primo.

Le scelte su stadio e mobilità l'hanno portata a lasciare la lista Sala.
Il mio è un atto di chiarimento e trasparenza che serve a tutti, a Sala e alla mia lista, e che toglie anche un po' di imbarazzo dopo i voti contrari in Aula. Una scelta, ci tengo a precisare, che non ha niente a che fare con il lavoro che continuerò a fare con i colleghi della lista. La mia decisione ha un significato politico su temi che sono centrali nel programma che ho sottoscritto, come ridurre le auto e il traffico e impegnarsi nella gestione del suolo. Rimango a sostegno di questa maggioranza ma volevo dare un segnale.

Il sindaco Sala dice che il suo è un passaggio che agevolerà le cose, vista la coesistenza difficile.
Sicuramente agevola le cose. Ma questo dovrebbe generare voglia di cambiare nel Consiglio e nell'amministrazione. E non lo dico io. Se vogliamo delle possibilità di vincere nel 2027 dobbiamo avere le orecchie aperte sul territorio. La sfida comincia adesso e noi dobbiamo cogliere quei segnali di malcontento sulle cose che non vanno. Perché quando vieni votato dalla metà degli elettori, con tutta questa disaffezione dalla politica, devi dimostrare che la politica serve. E di non avere paura del dissenso.

Lei è piuttosto critico sulla gestione di Area B e Area C.
Area B finora è servito solo alle autoconcessionarie. Non è diminuito l'inquinamento e continua ad aumentare il carico di traffico. Se le misure che abbiamo preso non funzionano, perché i dati di Amat dicono che dopo il Covid gli ingressi in Area C sono più di 650mila al giorno, la soluzione non è vietare di pubblicare i dati Amat ma intervenire di conseguenza. Poi avrei avviato il raddoppio delle tariffe di Area C per disincentivare pesantemente l'uso dell'auto. E ci sono anche altre cose su cui spingere. Su Area B, per esempio, visto ormai il numero ridotto di auto inquinanti, si potrebbe pensare di rendere l'accesso gratuito a chi ha almeno due persone a bordo: così dimezzeresti la quantità di auto che entrano.

E sulla sosta a pagamento?
Prima è stato aumentato il prezzo, da 0,80 centesimi a 1,20 euro all'ora. Adesso la sosta a pagamento è stata estesa. Non più dalle 9 alle 13 ma fino alle 19. Cosa che non ha senso, specie per i quartieri periferici, soprattutto se consideriamo le corse tagliate da Atm: non si deve solo pensare a generare benefici economici.







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