Milano
Stadio, l'assessore di San Donato: "Situazione sgradevole, al Milan chiediamo serietà"
Mistretta, assessore del Comune di San Donato Milanese dove il Milan ha acquisito un'area: "Non è pensabile che il sindaco di Milano ricatti i due club"
Stadio, l'assessore di San Donato: "Situazione sgradevole, al Milan chiediamo serietà"
"Stiamo portando avanti un progetto molto complesso con serietà e trasparenza e chiediamo al Milan di fare lo stesso" afferma l'assessore alle Opere Pubbliche del Comune di San Donato, Massimiliano Mistretta, in un'intervista ad Affaritaliani.it, dopo che nei giorni scorsi è tornata in auge l’ipotesi di costruire lo stadio vicino all'attuale Meazza, nell'area di San Siro. "Siamo rimasti infastiditi perché noi abbiamo fatto un accordo di programma che coinvolge anche enti come la Regione o il Gruppo Ferrovie dello Stato e ci aspettiamo che il Milan sia dentro questo percorso con convinzione" prosegue Mistretta che assicura: "A San Donato non ci sono le stesse criticità che ci sono a Milano sulla costruzione, sul valore dell'area e sulla vicinanza con le case".
Assessore, non sapevate nulla dell'incontro romano tra Inter e Milan e i ministri Giuli e Abodi?
No, è stata una situazione sgradevole, con dichiarazioni che in qualche modo prefigurano un passaggio preferenziale su Milano che abbiamo letto soltanto sui giornali senza nessuna condivisione. Per questo abbiamo chiesto al Milan un incontro chiarificatore. Il balletto Milano sì, Milano no non fa bene a nessuno, nemmeno al Milan. La società ragionerà e farà delle scelte. Noi non chiediamo di escludere il progetto di San Siro ma vogliamo serietà.
Il sindaco di Milano Giuseppe Sala ha chiesto alle società di abbandonare progetti alternativi.
Ma non è pensabile che un'amministrazione faccia un ricatto del genere. I club hanno un interesse privatistico legittimo. Il progetto dello stadio a San Donato ha delle ricadute di interesse pubblico e come Comune stiamo approfondendo tutti gli elementi. Noi non diamo nessun ultimatum e preferiremmo concentrarci su tematiche oggettive, non sui pettegolezzi.
Su San Donato come sta andando avanti l'iter?
Il Milan, dopo aver comprato le aree a San Donato, le ha pulite e recintate. Abbiamo avviato un accordo di programma e non penso che il Milan lo butterà a mare perché a Roma ha incontrato due ministri. Intanto è stato approvato il documento di scoping sulla valutazione ambientale strategica che inquadra le relazioni tra il progetto e l'ambiente circostante. Lo abbiamo inviato a circa 60 soggetti tra enti, associazioni, comitati e organizzazioni varie, invitandoli a presentare osservazioni e correzioni. Quindi la fase relativa alla Vas (Valutazione ambientale strategica) è stata avviata.
A San Donato ci sono meno criticità rispetto a San Siro?
Dal punto di vista dell'iter amministrativo non ci sono criticità come a Milano, dove sono comunque in alto mare. E non ci sono gli stessi problemi che ci sono a San Siro per quanto riguarda il valore dell'area, gli interventi che ci sono da fare e la vicinanza che c'è con le abitazioni. E comunque, l'accordo di programma che stiamo portando avanti è finalizzato proprio a individuare eventuali criticità e dare risposte.