Milano

Stadio, lunedì si decide (poco). Per i club affare da 100mln l'anno

Fabio Massa

Lunedì la decisione in Consiglio, ma c'è poco da decidere: nella questione San Siro vengono come prima cosa gli interessi economici dei club

Stadio, lunedì si decide (poco). Per i club affare da 100mln l'anno

Raccontano i curatori dell'asta sugli oggetti non creati ma appartenuti ad Andy Warhol che le scatole dei biscotti, che dall'artista vennero acquistate per circa 2mila dollari, raggiunsero il prezzo monstre di 247830 dollari. Il commento anche dei più entusasti fan dell'artista fu che malgrado tutto, "anche un barattolo di biscotti di Andy Warhol resta pur sempre un barattolo di biscotti". Insomma, anche a celebrarlo, un oggetto o un fatto, a farne overselling anche estremo, non si cambia la natura di quell'oggetto e di quel fatto. Così, sulla questione San Siro, vengono prima i soldi e poi tutto il resto. Lo stadio là è e là resta, almeno fino al 2023, abbondantemente al sicuro da impatti elettorali sulle prossime consultazioni del 2021. Per capirci: se l'opposizione vuole attaccare dicendo che il Meazza verrà abbattuto, non vedrà brillare gli esplosivi per la demolizione se non un paio d'anni dopo le urne. La vicenda stadio - al di là degli stucchevoli sondaggi che continuano ad essere diffusi, per andare incontro a profezie che si autoavverano - ha almeno qualche punto fermo.

Punto primo. I club vogliono lo stadio per due motivi. Quello immobiliare, perché sistema i bilanci e fa innescare il sistema del credito. Ma anche perché con il nuovo stadio i due club prevedono di schizzare da 35 milioni di euro l'anno di incasso sulla parte corrente, a oltre 100 milioni l'anno. Triplicano, insomma. Quindi è chiaro ai consiglieri comunali che lunedì dovranno votare la pubblica utilità che esiste un utile privato ben quantificabile, che andrebbe esplicitato e messo nero su bianco.

Punto secondo. La strada del referendum è difficilmente percorribile, se non a progetto già acquisito. Come si fanno a consultare i milanesi su un progetto così complesso, la cui risposta dovrebbe essere sì o no?

Punto terzo. Ammesso e non concesso che il Meazza venga salvato (cosa non scontata), chi pagherà per la sua ristrutturazione? Lo farà il Comune direttamente? Lo faranno i club? Oppure lo faranno i club usando gli oneri di urbanizzazione, il che vuol dire che saranno soldi dei cittadini? Anche qui, c'è un fatto: se la strada da percorrere sarà quella dell'uso degli oneri, sarà un regalo per i club.

Punto quarto: l'iter sarà lungo. Lunghissimo. Tra il voto di lunedì e il voto finale c'è in mezzo almeno un anno di lavoro. Chi aspetta di vedere un titolo di giornale (veritiero) sul fatto che c'è il via libera per il progetto, dovrà farlo a lungo. Se anche lunedì dovesse passare l'interesse pubblico, sarà come aver messo il piatto per una partita a carte che durerà ben più di una notte.

fabio.massa@affaritaliani.it







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