Milano

Stadio, Milan e Inter non rispondono. E' ora che siano trasparenti

Fabio Massa

Il sindaco di Milano Beppe Sala puntualizza: "Sullo stadio sinora ci ho messo io la faccia, ora Milan e Inter comunichino"

Stadio, Milan e Inter non rispondono. E' ora che siano trasparenti

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"Anche i club è ora che comunichino". Ieri Beppe Sala, nell'ambito della kermesse Direzione Nord, l'ha detto chiaro e tondo, come suo solito. L'ha detto fuori dai denti: sulla questione Meazza "fino ad adesso avete visto solo questa". E ha fatto il gesto di indicarsi la faccia. Come dire: ce l'ho messa solo io, cercando di gestire tutto e tutti, in una situazione intricatissima. E l'ha spiegata tutta, partendo dall'inizio. Bene così. Però il punto fondamentale è questo: perché le squadre di calcio si nascondono? Perché non comunicano? Torniamo alla vecchia questione della trasparenza. Trasparenza non è inventarsi siti astrusi in cui caricare documenti che nessuno legge. Trasparenza è dibattito pubblico. E il dibattito pubblico ha bisogno di dati certi. Primo: che cosa vogliono realizzare le squadre intorno allo stadio? Esattamente, quali edifici, quali funzioni. Ormai si fanno rendering anche per i cessi pubblici, e non si riesce a trovare un'immagine che sia una del quartiere così come verrà. Secondo: esattamente, quale stadio ha vinto? E perché è un anno che non si sa proprio niente? Terzo: si riesce a mettere nero su bianco che per un periodo fino alla fine dei lavori la proprietà delle squadre non cambierà? L'incubo che possiamo avere noi milanesi è di avere un enorme cantiere infinito per cambi societari che renderebbero tutto difficile, e precario. Quarto: se ci sono timori sugli smaltimenti di amianto ed altro, intervengano le imprese che fanno questo e dicano esattamente come faranno a portar via le macerie. Insomma, la verità è che sulla questione del Meazza e di San Siro, dove la prima (sportiva) è assai meno importante della seconda (il quartiere), le domande sono tutte sul tavolo. E' opportuno che però qualcuno dia le risposte. E su questo il sindaco ha pure ragione: non può essere solo lui, perché neppure lui le ha tutte. Le squadre ci mettano la faccia ma soprattutto la bocca, ovvero: la aprano e parlino chiaro.







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