Milano

Stampella Cinque Stelle a Milano. Due a sinistra, uno a destra

Presenti senza votare, per il regolamento di Palazzo Marino la traduzione di questo atteggiamento è solo una: astenuti

Stampella Cinque Stelle a Milano. Due a sinistra, uno a destra 

C'è da votare per riconoscere debiti fuori bilancio a causa di contenziosi e risarcimenti legali? Astenuti. Cambiare il regolamento per l'occupazione di spazi e aree pubbliche? Astenuti. O ancora: approvare il piano per l'offerta abitativa pubblica per il 2020? Votare statuti e atti della Fondazione Milano-Cortina 2026 per i Giochi Olimpici invernali? Nemmeno a dirlo: astenuti.

A volte si invertono i fattori ma il risultato non cambia. I cinque stelle sono “presenti in aula”, come da gergo del consiglio comunale, ma non partecipano alla votazione. Per il regolamento di Palazzo Marino la traduzione di questo atteggiamento è solo una: astenuti. Ma conteggiati ai fini del numero legale per validare le votazioni. Sono decine le materie su cui il consiglio comunale di Milano è chiamato ad esprimersi ogni settimana. E l'archivio deliberazioni del Comune, dove vengono raccolti e pubblicati integralmente i documenti di Giunta, Consiglio e Municipi, non lascia troppo spazio a interpretazioni. Da diversi mesi, anche qualcosa in più, se i Cinque Stelle devono scegliere fra “sì” e “no” allora, molto spesso, rispondono “ni”.

Non si tratta certo della poca voglia di lavorare. Perché tanto Patrizia Bedori – classe '63, diplomata in Comunicazione Visiva – quanto il fu candidato sindaco del Movimento nel 2016, Gianluca Corrado, possono vantare percentuali ammirevoli di presenza alle sedute del “parlamentino” milanese: il 90,8 per cento lei; il 92,8 per cento lui. Lo stesso dicasi per Simone Sollazzo: l'ex portavoce del Gruppo a Palazzo Marino fino ad aprile 2020, quando in rotta di collisione con il Movimento (“le scelte sono elaborate da ignoti e calate dall'alto” ha scritto in una lettera co-firmata da altri compagni di partito) ha lasciato per entrare nel gruppo misto, ha collezionato ben il 98,7 per cento delle presenze in aula. Per lui in molti a Milano ora scommettono su una candidatura con il centro destra alle amministrative del 2021. Per gli altri due (ex) amici e compagni di avventura invece? Di certo fra astensioni e presenze in aula senza votare non stanno facendo sudare le sette camicie alla maggioranza di centro sinistra in Consiglio per portare a casa le delibere. E con un Movimento Cinque Stelle che a Milano non ha mai sfondato, con i sondaggi che li danno lontani dai fasti delle politiche 2018 ma anche dal risultato dimezzato delle ultime Europee, e la base dura e pura che non riesce più a digerire tutto in nome del “governismo”, qualcuno potrebbe voler strizzare l'occhio al Pd e al centro sinistra. Sperando che, nel segreto dell'urna, non si astengano anche gli elettori.


Francesco Floris / Fabio Massa
frafloris89@gmail.com  fabio.massa@affaritaliani.it







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