Milano

Stanzione (Cgil Milano) a Nordio: inaccettabile bocciatura omicidio sul lavoro

Il segretario generale della Cgil Milano: "Inaccettabile che il ministro abbia dichiarato di essere contrario all'introduzione del reato di omicidio sul lavoro"

IMPRESE-LAVORO.COM - Milano - "Inaccettabile che il ministro Nordio oggi abbia dichiarato di essere contrario all'introduzione del reato di omicidio sul lavoro". Così Luca Stanzione, segretario generale Cgil Milano, a margine del presidio di Cgil e Uil davanti alla Prefettura per dire basta alle morti sul lavoro. "I morti di Firenze non sono cinque incidenti ma cinque omicidi che hanno dei responsabili", ha dichiarato Stanzione. "Chiediamo al Governo di fare un passo indietro rispetto alla modifica del codice degli appalti pubblici. Tornate indietro subito e restituite dignità agli appalti privati eliminando il massimo ribasso". "Responsabile è il profitto a tutti i costi, che mette a repentaglio la vita di persone che spesso non hanno nemmeno un contratto di lavoro non hanno cittadinanza nel lavoro. A Firenze 4 su 5 degli operai morti sarebbero potuti morire in mare nella traversata verso l'Italia. In quattro nelle prime ore dopo l’incidente non avevano un’identità. Non erano italiani e quindi erano dispersi. Cinque su cinque non sono tornati a casa lasciando da sole le famiglie, sgomenti e senza parola, come senza parola rimaniamo noi di fronte agli amministratori che non si assumono la responsabilità di intervenire. Quanti ispettori mancano anche a Milano? Dovrebbero almeno raddoppiare". "Non partiamo da zero - ha ricordato il leader della Cgil milanese -, abbiamo esempi di buone pratiche: a Expo 2015 ci sono stati zero morti. Ecco perché le organizzazioni sindacali devono essere parte di un processo attivo anche di verifiche e controllo del rispetto dalla normativa. Laddove noi ci siamo, ci sono gli occhi dei nostri funzionari, delegati, rls che guardano e verificano il rispetto della normativa. C’è un protocollo firmato in Prefettura a Milano: tutti i soggetti firmatari gli diano gambe. Una soluzione potrebbe essere chiedere i soldi alle imprese che anche in questa città speculano sul nostro lavoro, sugli investimenti immobiliari".







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