Numero chiuso, ricorso degli studenti della Statale al Tar
Numero chiuso, ricorso degli studenti della Statale al Tar
L'unione degli Universitari (Udu) nazionale e di Milano ha presentato un ricorso al Tar contro la delibera con cui, nel maggio scorso, l'università Statale ha introdotto il numero chiuso per le facoltà umanistiche. A spiegare i contenuti del ricorso è stato l'avvocato Michele Bonetti. Gli studenti contestano in primis l'irregolarità della votazione che ha portato all'introduzione della norma contestata:"la comunità accademica - ha spiegato Bonetti - si è spaccata, la delibera è passata solo per un voto dato in audioconferenza che, in virtù delle prescrizioni del regolamento, non sarebbe stato acquisibile. Una votazione regolare sarebbe finita in parità" e la delibera sarebbe stata respinta. A questo "vizio formale e sostanziale" si aggiunge che "la deliberazione del senato accademico confligge con leggi nazionali e decreti ministeriali precedenti".. Lo hanno annunciato oggi i rappresentanti del sindacato durante una conferenza stampa convocata alla Camera del Lavoro durante la quale
"Esiste - ha sottolineato Andrea Core, responsabile nazionale dell'UdU nazionale - La legge 264 del 1999 che riconduce il numero chiuso a una serie di parametri che non sono rilevabili nel contesto della Statale". In particolare, ha chiarito Bonetti, "vogliamo portare avanti il principio che per i corsi umanistici non può fissarsi il numero chiuso tramite una semplice delibera". Questo in virtù del fatto che la delibera approvata dal senato accademico di via Festa del Perdono era giustificata dal fatto che due decreti ministeriali firmati dalle ministre Stefania Giannini e Valeria Fedeli introducono dei criteri di congruità tra studenti, docenti e aule. L'aumento progressivo del numero degli iscritti e l'impossibilità, per mancanza di fondi, di assumere i docenti necessari per soddisfare questi criteri, sono tra le motivazioni addotte dal rettore Gianluca Vago per proporre il numero programmato. Ma secondo gli studenti, questi decreti ministeriali non possono superare la legge nazionale che stabilisce che il limite alle iscrizioni possa essere introdotto solo per facoltà dove fosse necessario frequentare tirocini o laboratori ad alta specializzazione che nelle facoltà umanistiche non sono presenti. Per questo motivo gli studenti hanno fatto ricorso al tribunale amministrativo sperando di avere una risposta prima del test di ingresso fissato per il 4 settembre perché - ha aggiunto Bonetti - "abbiamo scelto di non intervenire ex post al momento dei test, ma prima".