Milano
Stipendi tagliati, i medici del Niguarda diffidano la direzione
Tavolo sindacale convocato d'urgenza all'ospedale Niguarda di Milano: tagliati dalla direzione gli incentivi sullo stipendio. Medici sul piede di guerra
Stipendi tagliati, i medici del Niguarda diffidano la direzione
Stipendi segati e medici in rivolta. Ecco la fase due dell'ospedale Niguarda a Milano. In 157 dirigenti medici hanno diffidato la Direzione Generale obbligandola a riaprire il tavolo sindacale d'urgenza previsto per lunedì. L'oggetto del contendere è la parte variabile di stipendio. Quella erogata in base a valutazioni sull'operato dei dirigenti. Secondo quanto può riferire AffariItaliani.it Milano un "incentivo" che è stato valutato assai poco facendo suonare ai 157 i tamburi di guerra. Il motivo? Non ci sarebbero i soldi in cassa. Le prime avvisaglie già il 20 aprile. Con una missiva indirizzata a tutto il personale medico e sanitario da parte della responsabile risorse umane e relazioni sindacali del Niguarda, Patrizia Alberti, su la "graduazione degli incarichi dirigenziali e relativi contratti di posizione". Dove si parla fra l'altro del fatto che la revisione del sistema introdotta con l'ultimo contratto dell'area sanità, introdotto dall'1 gennaio 2020, porterà a una "rimodulazione degli incarichi e delle retribuzioni di posizione in coerenza con i nuovi fondi disponibili".
Contattata da Affaritaliani.it Milano sul punto la Direzione Generale del Niguarda ha fatto sapere che “nei giorni scorsi l'Asst Niguarda ha ricevuto la diffida di uno studio legale presentata a nome di circa 160 dirigenti medici, dei quali non si conosce il nominativo”. A causa di “vicenda legata alla sottoscrizione dei contratti individuali scaduti negli anni 2018 e 2019, contenenti la graduazione del nuovo relativo incarico dirigenziale”. Nelle carte “si fa riferimento alla indisponibilità del relativo Fondo Contrattuale aziendale per la Dirigenza Medica di far fronte economicamente a tutte le richieste di nuovo inquadramento professionale” ma “oltre i due terzi dei medici firmatari hanno comunque sottoscritto il contratto individuale oggetto di diffida”. Oggi quindi “sono solo circa 50 i medici che si sono rifiutati di firmare il contratto”. “Il giorno stesso del ricevimento della diffida – si chiude la nota dell'ospedale milanese – la direzione amministrativa dell’Asst ha contattato lo studio legale e programmato un incontro la prossima settimana”.