Milano

Stop all’Ambrogino a Meghnagi, Sardone: “Sala non riesce a distanziarsi dagli estremisti”

di Stefano Marrone

L’europarlamentare della Lega fornisce ad Affaritaliani.it la sua versione sulla rinuncia all’Ambrogino d’oro di Walker Meghnagi. “Quando l’ho informato era felice. Scandaloso esercitare pressioni su un candidato al premio”. L'intervista

Stop all’Ambrogino a Meghnagi, Sardone: “Sala non riesce a distanziarsi dagli estremisti”

Walker Meghnagi ha rinuncia alla candidatura all’Ambrogino d’oro. Una decisione che ulteriormente agitato le già movimentate acque della politica milanese. Affaritaliani.it ha intervistato Silvia Sardone, eurodeputata e consigliera comunale della Lega, promotrice della candidatura di Meghnagi al premio. “Il presidente era onorato del premio. Si sono esercitate pressioni scandalose”. L’intervista.

Onorevole Sardone, cosa ha portato Meghnagi a rinunciare all’Ambrogino?

Sono state fatte pressioni inqualificabili da parte di estremisti di sinistra, che hanno tirato per la giacchetta il Pd e il sindaco Sala. È ovvio che poi una persona come Walker abbia deciso di prendere una posizione del genere. È altrettanto ovvio che Milano debba andare oltre le divisioni interne alla sinistra riconoscendo l’onorificenza meneghina a coloro che nell’ombra lavorano tutti i giorni per la città.

Chi esercitato queste pressioni?

I filo-palestinesi della sinistra più estrema, che non volevano la bandiera di Israele su Palazzo Marino dopo il 7 ottobre. I centri sociali che parlano a sproposito di genocidio a Gaza, che gridano “Morte agli ebrei” nei cortei. Sproloqui da cui il Partito Democratico e Beppe Sala non riescono a discostarsi. È inaccettabile che si siano allineati alla sinistra più estrema ed antisemita. 

In che senso allineati?

Come lo stesso Meghnagi mi ha riferito, per motivare il mancato supporto alla sua candidatura il Partito democratico ha dapprima apportato come giustificazione il fatto che Meghnagi sia presidente di un’associazione. Una palese foglia di fico, dato che in passato sono già stati premiati con l’Ambrogino presidenti di associazioni, anche di carattere religioso: penso a don Virginio Colmegna. A quel punto, hanno gettato la maschera, dicendo di non poter sostenere Meghnagi. Sicuramente a causa delle loro divisioni interne. 

Quando ha parlato con Meghnagi della candidatura all’Ambrogino come ha reagito?

Ci tengo a precisare che, ovviamente, non ho candidato Meghangi all’Ambrogino d’oro senza prima informarlo. Quando gli parlai della proposta era sinceramente emozionato di potere ottenere un’onorificenza così prestigiosa. Quando sabato 19 ottobre ci siamo risentiti mi ha parlato dei problemi che la sinistra ha apposto alla sua candidatura, si capiva che ci teneva molto. Trovo scandaloso che il Pd si faccia dettare la linea dai centri sociali.







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