Milano

Stop al Salva Milano, Truppo (FdI): "Scelta tardiva, Sala si dimetta"

Per il capogruppo di Fratelli d'Italia a Palazzo Marino quella del Comune di Milano di non sostenere più il Salva Milano è ina "presa di coscienza tardiva. Responsabilità politiche ben chiare". L'intervista

di Nicolo Rubeis

Stop al Salva Milano, Truppo (FdI): "Scelta tardiva, Sala si dimetta"

La scelta del Comune di non sostenere più il Salva Milano "pare una presa di coscienza un po' tardiva rispetto a tutto il lungo periodo di indagini" secondo il capogruppo di Fratelli d'Italia a Palazzo Marino Riccardo Truppo. "In diversi momenti avrebbero potuto sanare determinate posizioni, invece si è deciso di far piovere sulla testa dei milanesi una scure di cui non conosciamo i confini" aggiunge Truppo, che chiede le dimissioni del sindaco Sala: "C’è una responsabilità politica ben chiara. L'amministrazione ha dimostrato negligenza e non c'è più una maggioranza in Comune. Facciano tutti un passo indietro".

Truppo, ora cosa succede?

Intanto, la presa di posizione del Comune mi sembra un cospargersi il capo di cenere chiedendo di non andare avanti quando ormai non c'è più da intervenire. Un giorno di immobilismo per Milano e per l'Italia vuol dire creare danni incalcolabili. Ma nei mesi si sono palesate una serie di strade che potevano essere percorse e che avrebbero potuto chiarire gran parte delle posizioni attualmente in contestazione da parte della Procura.

Come bisognava procedere?

Un anno fa fu la Procura ad avanzare la proposta di giustizia riparativa. Noi di FdI fummo gli unici a chiedere a gran voce che fosse accolta, addirittura attraverso mozioni ed emendamenti al bilancio dove chiedevamo l’impegno del Comune su questo. Proposte poi bocciate. Serviva mettersi al tavolo e avviare una mediazione non per salvare qualcuno, ma per dare certezze al sistema edilizio milanese che avrebbe potuto guidare queste procedure. L'amministrazione, invece, si è macchiata di negligenza e quindi, adesso, il farsi da parte rimettendo il mandato non può che essere una diretta conseguenza. Il sindaco e la giunta non sono più sereni per portare avanti il compito istituzionale.  

Le inchieste adesso sfiorano anche politici di centrodestra che avevano cercato di portare avanti il Salva Milano.

L'impegno del centrodestra è stata una dimostrazione di responsabilità collettiva e istituzionale, ma non dimentichiamoci che sono già diversi mesi che - sia da noi come gruppo consiliare, ma anche dal presidente del Senato Ignazio La Russa -, sono arrivate dalle aspre critiche nei confronti di questa norma, anche soprattutto dopo aver visto l'atteggiamento dell’amministrazione che nel mentre è rimasta totalmente sorda. Il dibattito, sano, all'interno del centrodestra, ha fatto emergere anche dei distinguo importanti. La Russa aveva giustamente chiamato la norma il 'Salva Sala'...

Quale dovrà essere la direzione futura dell'urbanistica milanese?

Deve andare necessariamente a braccetto con vivibilità e bellezza della città. Non trovo nessuno di questi due termini nel concetto di urbanistica del centrosinistra. L'urbanistica di Sala è plasticamente rappresentata anche dai problemi del Villaggio Olimpico di Porta Romana, da progetti edilizi con extra costi importanti e da palazzi brutti e grattacieli nati come funghi. Questo sistema non è un modello e non lascia nessuna eredità.

 







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