Strage al Tribunale di Milano, assolta guardia giurata
Assolta la guardia giurata in servizio il giorno in cui Claudio Giardiello entrò al Tribunale di Milano con una pistola uccidendo tre persone
Il Tribunale di Brescia ha assolto Roberto Piazza, la guardia giurata che, il 9 aprile del 2015, era in servizio all'ingresso del Palazzo di Giustizia di Milano da cui entro' con una pistola nascosta, Claudio Giardiello che, con quell'arma, uccise 3 persone e ne feri' altre. Il pm Isabella Samek Lodovici aveva chiesto per lui 3 anni con l'accusa di omicidio plurimo colposo e lesioni colpose. Sotto i colpi di Giardiello, caddero Giorgio Erba, imputato con lui in un processo per bancarotta, l'avvocato Lorenzo Claris Appiani e il magistrato Fernando Ciampi. Non e' quindi stata accolta la tesi della Procura secondo cui sarebbero state la "grave e prolungata disattenzione" e la "trascuratezza nel proprio lavoro" della guardia giurata a consentire a Claudio Giardiello di entrare in Tribunale e compiere la strage.
"E' stato un processo basato su un impianto accusatorio inesistente, andavano esplorate piste alternative che ora e' piu' complicato seguire". E' questo il commento di Giacomo Modesti, legale di Roberto Piazza, il vigilante assolto dal Tribunale di Brescia dall'accusa di aver fatto 'passare' la pistola con cui Claudio Giardiello compi' una strage. "Non c'era nessuna prova - spiega il difensore - che l'arma fosse transitata sotto al macchinario a cui era addetto il mio assistito. L'accusa era basata solo sulle dichiarazioni inattendibili di Giardiello". Per l'avvocato invece un altro vigilante, la cui posizione e' stata archiviata dalla Procura al termine delle indagini preliminari, avrebbe dovuto svolgere "accertamenti piu' approfonditi" quando "si accesero le luci del metal detector a indicare il passaggio di un oggetto con notevoli quantita' di metallo".