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Milano
Strage di Berlino, l'arrivo di Anis Amri alla stazione di Milano. FOTO
Anis Amri in Stazione Centrale a Milano

Strage di Berlino, l'arrivo di Anis Amri alla stazione di Milano. FOTO

Diffusa la foto di Anis Amri, autore dell'attentato di Berlino, al momento del suo arrivo in stazione Centrale, due ore prima di morire. E scoppia la polemica politica: quella è una zona franca


LA FOTO - Vestito di scuro, con lo zaino sulle spalle mentre esce dalla stazione Centrale di Milano. La Questura del capoluogo lombardo ha diffuso oggi l'immagine di Anis Amri, ripresa da una telecamera, due ore prima che rimanesse ucciso nel conflitto a fuoco con due agenti di polizia a Sesto San Giovanni nel milanese. L'ora, come avevano spiegato gli investigatori il 23 dicembre, giorno della sua morte, e' quella delle 0:58. Amri era dal treno proveniente da Torino.

Anis Amri, prima di arrivare a Milano via Torino, ha fatto una sosta anche a Bardonecchia. E' quanto trapela dalle indagini avviate dalla procura di Milano. Il presunto responsabile della strage di Berlino una volta giunto a Milano in treno, avrebbe poi preso un pullman per raggiungere Sesto San Giovanni dove e' stato ucciso.

LE INDAGINI - In queste ore gli investigatori della Digos torinese, in stretta contatto con i colleghi di Milano e con le autorita' tedesche, collaborano alla ricostruzione dei dettagli del viaggio del killer jihadista. Il giovane sarebbe sceso intorno alle 19 alla stazione della nota localita' sciistica dell'alta Valle di Susa, raggiunta a bordo di un Tgv proveniente da Parigi via Chambery. Poco dopo avrebbe preso un treno della linea Sfm3 del Servizio Ferroviario Metropolitano, quella cioe' che collega Bardonecchia a Torino Porta Nuova.

Gli inquirenti hanno acquisito anche le immagini delle telecamere di sicurezza della piccola stazione di Bardonecchia e stanno anche cercando di ascoltare il personale di Trenitalia in servizio giovedi' sera per stabilire se abbiano notato qualcosa. Al momento non risulta che Amri abbia incontrato qualcuno anche durante la sua sosta a Torino Porta Nuova, da dove ha poi proseguito il suo viaggio fino alla Lombardia. Le indagini pero' proseguono per non trascurare nessun dettaglio.

DE CORATO: NON UN CASO SIA PASSATO DA CENTRALE, ZONA FRANCA - "Apprendiamo oggi che all'una di notte del 23 dicembre, poche ore prima di essere ucciso a Sesto, il radicalista islamico Amri ha fatto tappa dalla stazione Centrale, dove le telecamere di controllo lo hanno immortalato. L'abbiamo appreso senza stupore, dal momento che da mesi battiamo inascoltati sul tasto della pericolosità di stazione Centrale e sulla situazione indecente di piazza Duca d'Aosta e vie attigue, solo parzialmente mitigata dalle pattuglie dei militari. Da aprile a oggi, abbiamo assistito all'andirivieni incontrollato di profughi e migranti, senza diritto d'asilo nell'80% dei casi. Abbiamo visto l'hub di via Sammartini fare notizia per allarme sanitario o le continue risse. Abbiamo assistito ad operazioni antidroga e ad un numero elevato di violenze sessuali. Nonostante la presenza delle forze dell'ordine, quella della Stazione Centrale continua purtroppo ad essere una zona franca, dove è inevitabile che il radicalismo islamico possa transitare o pensare di mettere base, essendo l'area anche parecchio estesa. ? vero che molte volte questi malviventi vengono arrestati, ma è anche vero che quotidianamente si verificano episodi di criminalità predatoria. L'unica soluzione per fermare il degrado nel quale è caduta tutta la zona che va da Piazza Luigi di Savoia, passando per Piazza Duca D'Aosta e via Lunigiana, fino a Piazza 4 Novembre, è bonificare l'intera area da clandestini, spacciatori e borseggiatori e dire basta all'immigrazione incontrollata. In questo modo si farebbe prevenzione e non ci si limiterebbe, come adesso accade, ad arrestare i malviventi solo dopo che hanno compiuto il loro crimine. Da parte delle istituzioni cittadine, ovviamente, neppure una parola. Ma non ci aspettiamo molto: Sala è passato dalla Centrale in occasione del Gay Pride, Majorino invece non è pervenuto e dev'essersi perso a qualche festa etnica in viale Padova". Così Riccardo De Corato, ex Vicesindaco di Milano e Cap-Gruppo di Fdi-An in Regione Lombardia, che è intervenuto sulle foto diffuse dalla Polizia di Stato del terrorista Amry che è stato fotografato in Centrale a Milano. 

BORDONALI: GOVERNO CI ESCLUDA DA RIPARTIZIONE MIGRANTI - "La presenza e il passaggio in Lombardia di terroristi islamici e' preoccupante. Chiediamo al Governo di escludere la Lombardia dal piano di ripartizione dei richiedenti asilo". Lo ha detto l'assessore regionale lombardo alla Sicurezza, Protezione civile e Immigrazione, Simona Bordonali, in merito all'ormai nota vicenda che ha coinvolto Anis Amri, il ricercato per la strage di Berlino fermato e ucciso a Sesto San Giovanni da due agenti di polizia nella notte tra giovedi' 22 e venerdi' 23 dicembre, durante un controllo ordinario.

Per Bordonali i numeri per l'accoglienza di immigrati destinati al territorio lombardo sono troppi: "Ne ospitiamo gia' 23.000, oltre a 1,3 milioni di immigrati residenti sul nostro territorio regionale". Sul fronte della lotta al terrorismo la soluzione per l'assessore regionale e' "ripristinare i controlli alle frontiere e procedere immediatamente ad accordi bilaterali con i Paesi di provenienza degli aspiranti profughi", questo "per effettuare il rimpatrio in massa di tutti i clandestini". Sui clandestini poi Bordonali esprime la propria visione in conclusione: "Ormai e' palese e certificato dai numeri- dice- gli immigrati clandestini sono la stragrande maggioranza di coloro che manteniamo in hotel e centri accoglienza per anni".

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