Milano
Strage di via Palestro, chiesto l'ergastolo per il "basista"
Il pm di Milano Paolo Storari ha chiesto la condanna all'ergastolo per Filippo Marcello Tutino accusato di strage aggravata dall'eversione dell'ordinamento democratico e dall'avere favorito Cosa Nostra, perche' sarebbe stato il 'basista' della strage di via Palestro nel capoluogo lombardo. Quasi 22 anni dopo quel 27 luglio 1993, quando in via Palestro intorno alle 23 esplose un'auto parcheggiata davanti al Padiglione di Arte Contemporanea uccidendo 5 persone, il rappresentante dell'accusa ha ricostruito l'ultimo tassello giudiziario. Nella sua requisitoria, Storari ha sottolineato l'importanza delle dichiarazioni del pentito Gaspare Spatuzza che hanno avviato l'indagine da cui e' scaturito il processo portando anche all'arresto nel gennaio 2014 di Tutino. Dichiarazioni definite "credibili" e inoltre "corroborate da riscontri esterni".
"Gaspare Spatuzza, autore di 40 omicidi", ha affermato il pm, "ha parlato nel corso di 11 interrogatori davanti a diverse autorita' giudiziarie dimostrandosi credibile, sincero, costante nei suoi racconti". Secondo la ricostruzione del procuratore aggiunto Ilda Boccassini e del pm Paolo Storari, Filippo Marcello Tutino avrebbe fornito supporto logistico prelevando Spatuzza e Francesco Giuliano alla stazione Centrale di Milano e avrebbe partecipato al furto della Fiat Uno poi fatta esplodere e al trasporto e alla collocazione dell'esplosivo sull'auto. Nella requisitoria, Storari ha voluto evidenziare il rapporto che legava Spatuzza a Milano in virtu' del quale Cosa Nostra lo scelse proprio come conoscitore della citta' teatro della strage. Con la sua partecipazione alla strage, stando al racconto di Spatuzza e di un altro pentito, Fifetto Canella, Tutino sarebbe stato "riabilitato" dai Graviano per uno 'sgarro' che aveva compiuto in passato e per il quale venne allontanato da Palermo e 'trasferito' nel capoluogo lombardo. Dopo il pm ha preso la parola l'avvocato Camilla Bove che rappresenta la Presidenza del Consiglio, i Ministeri degli Interni, dei Beni Culturali e delle Infrastrutture, chiedendo ai giudici della Corte d'Assise di condannare Tutino a un risarcimento di "non meno di 15 milioni e mezzo di euro". "Lo Stato venne colpito come collettivita' - ha spiegato il legale - quella strage rappresento' il cambio di passo di Cosa Nostra che prese a ricalcare il modello terroristico degli anni di piombo: colpire chiunque, con indifferenza dell'obbiettivo. Tutino ha leso il diritto di tutti noi a una convivenza pacifica e al diritto di vivere senza paura. Chiunque poteva passare da via Palestro mentre veniva compiuta la strage".