Milano, strage in tribunale: Giardiello non si presenta in aula
Fino all'ultimo e' stata in dubbio la sua presenza in aula. Ma alla fine Claudio Giardiello, l'imprenditore che la mattina del 9 aprile scorso, uccise a colpi di pistola tre persone nel Palazzo di Giustizia di Milano, non si e' presentato all'udienza del processo che lo vede imputato per bancarotta. Il suo legale, Antonio Cristallo, ha spiegato che con ogni probabilita' non partecipera' nemmeno alle prossime udienze "perche' non se la sente di tornare in questo Tribunale e non sta bene mentalmente".
Sotto i colpi di Giardiello, caddero l'avvocato Lorenzo Claris Appiani, che stava per testimoniare, il coimputato Giorgio Erba e il giudice Fernando Ciampi. L'udienza di stamane ha segnato la ripresa del processo dopo che la Cassazione ha stabilito che deve restare a Milano e il cambio di aula: non piu' alla seconda sezione penale, teatro della strage, ma nell'aula '2bis', sempre al terzo piano.
La curatela fallimentare della Immobiliare Magenta ha revocato la costituzione di parte civile perche', ha spiegato un legale che la rappresenta, "dopo i fatti tragici non c'e' piu' la serenita' necessaria e la nostra decisione e' stata presa anche per l'incapienza del patrimonio degli imputati, perche' non pensiamo di riuscire a recuperare risorse". L'udienza prosegue con la testimonianza di un consulente citato dalla difesa di Davide Limongelli, imputato e nipote di Giardiello e che da quest'ultimo venne ferito gravemente quel giorno. Il professionista sta ricostruendo la situazione societaria e patrimoniale dell'Immobiliare Magenta, di cui Giardiello era presidente del cda e che falli'.