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Milano
Strage Tribunale,ministero condannato a risarcire famiglia

Strage Tribunale,ministero condannato a risarcire famiglia

Roberto Piazza, la guardia privata che fu assolta in primo grado, condannata in secondo e poi morì per un malore mentre era in attesa dell'appello bis dopo la Cassazione, "ben potrebbe definirsi come un'altra vittima del Giardiello", ossia dell'imprenditore a processo per bancarotta che, il 9 aprile del 2015, uccise tre persone a colpi di pistola nel Palazzo di Giustizia di Milano. Lo scrive il giudice di Brescia Gianni Sabbadini nella sentenza con cui ha condannato "in solido" il ministero della Giustizia e la società All System, per cui lavorava Piazza, a versare oltre 1,2 milioni di euro ai familiari di Lorenzo Claris Appiani, avvocato che venne ucciso quella mattina, mentre stava recitando la formula di legge prima della sua testimonianza nel processo a Giardiello. L'iter "processuale nei confronti del Piazza", finito a processo per omicidio e lesioni colpose, "è risultato - scrive il giudice - tormentato e dall'esito tragico".

La causa era iniziata a Brescia più di quattro anni fa

Il ministero della Giustizia, si legge ancora nella sentenza, aveva evidenziato nel procedimento civile che, a suo dire, c'era "la competenza del Comune di Milano rispetto agli obblighi di vigilanza e custodia presso il Palazzo di Giustizia". La causa era iniziata a Brescia più di quattro anni fa. L'arma, ricostruisce il giudice, "era stata introdotta attraverso il passaggio sito all'ingresso di via San Barnaba al cui controllo era addetto il povero signor Piazza". 


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