Milano

Tunisi, i registri scagionano Touil: "Era in Italia il giorno della strage"

Sembrano esserci pochi dubbi, ormai, sulla presenza Abdel Majid Touil in Italia il 18 marzo scorso, giorno della strage terroristica al museo Bardo di Tunisi. E' quanto emerge dai primi accertamenti svolti dalla procura e delle forze dell'ordine di Milano che hanno dato esecuzione al mandato di arresto internazionale dell'autorita' giudiziaria tunisina. Ieri, sono stati sequestrati i registri della scuola di italiano che il giovane marocchino frequenta due volta alla settimana a Trezzano sul Naviglio, vicino a Milano. Dai documenti risulta che Touil fosse in classe il giorno dell'attentato e a sostegno di cio' ci sono anche le testimonianze degli insegnanti del 'Centro provinciale per l'istruzione degli adulti Maestro A. Manzi'.

Dai registri della scuola e dalle testimonianze degli insegnanti, risulta la presenza di Touil a scuola, a Trezzano sul Naviglio, paese vicino a Gaggiano dove risiede la famiglia, certamente il 16 o il 17 e il 19 marzo. Un quadro quindi "incompatibile", secondo gli inquirenti e gli investigatori, con la sua presenza a Tunisi il 18, giorno della strage. Nel frattempo comunque si cercano ulteriori riscontri anche per capire se il giovane marocchino, pur non avendo partecipato direttamente all'attentato, possa aver comunque avuto un ruolo.

Dalla richiesta di arresto tunisina si evincono, per il momento, soltanto i titoli di reato di cui e' accusato Touil, tra cui l'omicidio volontario e la partecipazione ad attivita' terroristica internazionale. Nulla viene invece detto sulle fonti di prova che dovrebbero corroborare l'accusa. Non e' chiaro neppure se a Touil venga contestato il ruolo di esecutore dell'attentato oppure un supporto logistico, ipotesi, quest'ultima, compatibile con la sua presenza in Italia il giorno della strage. Quanto all'identita' del ragazzo, gli investigatori sono in attesa di comparare le impronte prese al momento dell'arresto con quelle eventualmente in possesso delle autorita' marocchine e tunisine. Domani e' in programma,. Davanti ai giudici della V Corte d'appello di Milano, la prima udienza per la procedura di estradizione.

ALFANO: "DA CHIARIRE I SUOI MOVIMENTI" - "Andranno chiarite circostanze sui movimenti di Touil dopo l'ingresso in Italia. Tra il 17 febbraio (giorno dell'arrivo a Porto Empedocle con un barcone) e il 19 maggio (giorno dell'operazione che ha portato all'arresto) non sono emerse sue presenze nel territorio nazionale". Lo ha detto il ministro dell'Interno Angelino Alfano, nel corso della sua informativa alla Camera.  Quando Touil, il marocchino 22enne sospettato di essere coinvolto nell'attentato del Bardo, arrivo' in Italia il 17 febbraio "a bordo di un barcone, e venne soccorso in mare", non vi era alcuna segnalazione su di lui "ne' dalle autorita' tunisine ne' da altri Paesi" ha detto poi Alfano. "Dalle Polizie italiana e straniere non era considerato un terrorista - ha detto Alfano - o un soggetto pericoloso".

E' solo dopo l'attentato del Bardo, riferisce il ministro Alfano, che Touil "assume la fisionomia del presunto terrorista: Aise e Aisi ne inseriscono il nome tra i sospettati e il tribunale tunisino lo ritiene coinvolto nella fase organizzativa dell'attentato e quindi emette nei suoi confronti un mandato d'arresto internazionale diffuso dall'Interpol ai fini estradizionali. A Porto Empedocle, dove sbarco' il 17 febbraio scorso e "venne soccorso in mare", il 22enne marocchino "venne sottoposto a un trattamento, prima e dopo l'espulsione, che correttamente ha seguito le procedure ordinarie", ha rilevato Alfano. Il ragazzo, ha aggiunto il ministro, arrivato in Italia "forni' false generalita'", gli vennero fatte "foto segnaletiche" e rilevate le "impronte digitali". Al momento del suo arresto, e' stata richiesta l'autorizzazione al prelievo del Dna "a cui Touil - ha spiegato Alfano - non ha opposto resistenza". Durante le perquisizioni domiciliari effettuate, gli inquirenti hanno sequestrato "pen drive, cellulari, appunti - ha detto il ministro - tutto materiale che sara' utile alle indagini".

I ROS: "SUO RUOLO NELLA STRAGE NON CHIARO"/ In questo momento - dice un investigatore del Ros che ha partecipato alle indagini per la cattura di Abdelmajid Touil - non e' chiaro il ruolo che avrebbe avuto nella strage. L'unica cosa certa e' il titolo di reato: omicidio volontario e partecipazione ad attivita'  terroristica internazionale". Resta il mistero sulle condotte che la magistratura di Tunisi contesta al giovane marocchino accusato di essere coinvolto nel sanguinoso attentato. L'autorita'  giudiziaria del Paese che chiede l'estradizione non e' obbligata a indicare nel dettaglio le accuse. Dunque, al momento non e' dato sapere quale e di che gravita'  possa essere stato l'apporto di Touil. Nell'udienza per l'estradizione di venerdi', la Corte d'Appello potrebbe chiedere ulteriori accertamenti per decidere se rispedire in patria Touil, come chiesto dalla Tunisia. Gli accertamenti svolti sia dalla Procura che dalla Corte d'Appello confluiranno nell'indagine aperta a Roma sulla vicenda. A Milano per il momento Touil e' stato iscritto nel registro degli indagati per l'articolo 270 bis (terrorismo internazionale) al fine di perquisire la sua abitazione. Un fascicolo scarno che potrebbe arrichirsi degli accertamenti svolti in queste ore.







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