Milano
Stranieri in Lombardia: 13 ogni cento abitanti. Le statistiche
L'osservatorio per l'integrazione e la multietnicità: un milione e 300mila gli stranieri
Oltre un milione e 300mila unita'. E' questa la misura delle presenze straniere in Lombardia stimata al primo luglio 2015 dall' Osservatorio Regionale per l'integrazione e la multietnicita' (Orim). Il dato rileva una crescita di 26mila presenze rispetto alla stessa data dello scorso anno (+2%) e di circa 900mila rispetto al 2001 (419.700 presenze), seppure in contrazione: una tendenza attribuita anche al numero di acquisizioni di cittadinanza italiana da parte degli stranieri che si stimano in circa 41mila casi in Lombardia tra l'1 luglio 2014 e l'1 luglio 2015. L'aumento riguarda anche gli irregolari, cresciuti di 3mila unita' per arrivare a 95mila stranieri presenti in Lombardia senza un valido titolo di soggiorno (7,2% del totale).
Rispetto alla densità delle presenze, le stime del 2015 continuano a presentare il valore di 13 stranieri provenienti da Pfpm ogni cento residenti. Milano, intesa come area metropolitana, mantiene la più alta densità di presenza, con 21 immigrati da Pfpm ogni 100 abitanti, ma valori consistenti si riscontrano anche nelle province di Brescia e Mantova (quasi 15 ogni 100 abitanti), Lodi, Bergamo e Cremona (attorno al valore di 13 ogni 100 abitanti), Pavia (12), Monza e Brianza, Lecco, Como e Varese (9-10), mentre Sondrio rimane al di sotto del 6 per cento, cioè si conferma con il più basso livello nel panorama regionale.
Riguardo alle provenienze per singola nazionalità, dalle stime al 1° luglio 2015, così come lo scorso anno, emergono tre paesi con oltre 100mila presenti: la Romania, con 193mila unità, il Marocco con 123mila e l'Albania con 122mila; solamente la Romania presenta un aumento costante negli ultimi anni, mentre gli stranieri da Albania e Marocco sono in lieve calo. Nella graduatoria per nazionalità presenti seguono, come gli scorsi anni, sei realtà con almeno 50mila presenti, nell'ordine: Egitto (90mila), Cina (72mila), Filippine (68mila), Ucraina (60mila), India (57mila) e Perù (55mila). Le presenze comprese tra 20 e 50mila riguardano: Ecuador (48mila), Pakistan (45mila), Senegal (41mila), Sri Lanka(36mila), Moldova (28mila), Bangladesh (25mila) e Tunisia (22mila).
"I dati del Rapporto - ha commentato il presidente del Consiglio regionale lombardo, Raffaele Cattaneo, ci dicono che per quanto riguarda gli immigrati in Lombardia non siamo di fronte a un andamento che va verso l'esplosione ma al contrario viene segnalato un contenimento; la curva complessiva cresce ma si va appiattendo". Cattaneo ha sottolineato che "non e' impossibile costruire meccanismi per trasformare gli immigrati in cittadini lombardi, italiani, milanesi, che rispettano le nostre regole, che pagano le tasse, che vanno a scuola con i nostri figli, che contribuiscono allo sviluppo della nostra societa'. La Lombardia - ha spiegato - ha fatto molti passi in questo senso. Credo che un approccio sulla questione che non tenga conto dei dati di realta' emersi oggi ma tenda ad acuire alcuni aspetti dell'immigrazione non sia un approccio in grado di costruire soluzioni".
"C'è molta preoccupazione sull'immigrazione irregolare - ha spiegato invece Simona Bordonali, assessore alla Sicurezza, Protezione civile e Immigrazione della Regione Lombardia - che è in aumento. È il risultato del mancato rimpatrio di coloro che richiedono asilo e vedono rigettare la propria domanda. I numeri del Viminale dicono che su 153mila immigrati sbarcati in Italia nel 2015 solo 14mila immigrati clandestini sono stati rimpatriati nel proprio Paese di provenienza. Una percentuale minima rispetto ai 70mila che non hanno nemmeno richiesto asilo, ai quali vanno aggiunti i 40mila ai quali non è stata riconosciuta alcuna forma di protezione internazionale. Per permettere una reale integrazione degli stranieri già presenti sul nostro territorio - ha concluso Bordonali - è necessario bloccare nuovi arrivi ed eseguire il rimpatrio di coloro che non hanno diritto a rimanere. Rischiamo di annullare il lavoro di integrazione fatto finora. Servono accordi internazionali con i paesi che non sono in guerra e da cui arriva la maggior parte dei richiedenti asilo".
In merito ai dati forniti dall’osservatorio regionale per l’integrazione e la multietnicità è intervenuto anche il segretario provinciale della Lega Nord, Davide Boni: “I dati parlano chiaro: sono oltre 95mila gli immigrati presenti irregolarmente in Lombardia, con Milano scelta in generale come meta preferita dal flusso migratorio. Non sorprendiamoci quindi se alcune aree del capoluogo lombardo sono state trasformate in un dormitorio a cielo aperto, alimentando il degrado e mettendo a rischio la sicurezza di tutti. Lo scorso sabato notte – sottolinea Boni- la stazione centrale è stata presa d’assalto da interi gruppi di persone provenienti dai paesi dell’Africa centrale. Una situazione insostenibile, in quanto la maggioranza di coloro che giungono fino a Milano non provengono dalla Siria o dai paesi in preda alla guerra. Il lassismo del governo centrale, – continua Boni – unito all’incapacità dell’amministrazione di centrosinistra di fare fronte all’emergenza immigrazione, farà ricadere sui cittadini le conseguenze di questa invasione. Probabilmente davanti a questi numeri Sala dirà che non vi è alcuna emergenza migratoria, – ironizza Boni – continuando a pensare che il problema più grosso sia quello di mettere tra le priorità per Milano quella di vietare l’uso della parola “immigrati”....e non affrontare seriamente quanto sta avvenendo sotto i nostri occhi”.