Milano
Ousseynou Sy, guida in stato di ebbrezza e condanna per violenza
Precedenti per abusi e patente ritirata: nessun controllo incrociato sull'autista che ieri ha tentato di fare una strage
Ousseynou Sy, guida in stato di ebbrezza e condanna per violenza
La domanda che tutti si stanno ponendo è come sia stato possibile che Ousseynou Sy, nonostante la sospensione della patente per guida in stato di ebbrezza 12 anni fa e una denuncia per per abusi sessuali ai danni di un minore, fosse alla guida di bus pieno di bambini. Prima ancora di capire i perchè di un gesto così folle che non sarà facile da spiegare fino in fondo.
L'uomo di origini senegalesi, nato in Francia e diventato cittadino italiano - nonostanre iil suo passato - faceva regolarmente il suo lavoro di autista della società di trasporto pubblico locale Autoguidovie. Fino a quano ieri mattina qualcosa deve essere scattato nella sua mente. E probabilmente - sembra emergere dai primi accertamenti - anche prima di ieri visto che tutto sembra essre premeditato.
"Nessuno ci ha comunicato di questi fatti gravissimi, di cui apprendiamo solo ora", hanno dichiarato i responsabili della società di trasporti. Autoguidovie - come riporta il Corriere della Sera - si è limitata a chiedere il certificato penale al momento dell’assunzione, nel lontano 2004, quando la società è subentrata a un altro soggetto nel servizio di linea nel Cremasco. Da allora la fedina penale non è più stata verificata. Non è così ovunque, anche se in effetti manca un obbligo legislativo al riguardo. In altre società i controlli sono più stringenti: periodicamente il casellario giudiziario è passato al setaccio.
Stesso silenzio per qunto riguarda la sospensione della patente, di cui Autoguidovie non ne è stata informata da Sy. Perchè potrà sembrare strano ma se l'interesstao non è obbligato non lo è neanche la motorizzazione civile, visto che nessuna legge oprevede questo tipo di scsmbio di informazioni. "L’autista che si vede ritirata la patente quando è alla guida della propria macchina potrebbe non dire nulla e ad esempio mettersi all’improvviso in aspettativa", suggerisce un conducente al Corriere della Sera. "Tra ministero e chi svolge un servizio pubblico ci dovrebbe essere uno scambio continuo di informazioni che invece manca", dice Corrado Bianchessi, direttore del personale della società.