Milano
Tangenti: 14 arresti per opere pubbliche in Lombardia
Milano, 14 arresti tra cui Davide Lonardoni, dirigente di Nord-Ing. Opere contestate anche a Malpensa. Alcuni imprenditori "contigui alla 'ndrangheta"
La Guardia di Finanza di Milano sta eseguendo 14 arresti per un giro di tangenti in opere pubbliche in Lombardia
L'INCHIESTA- E' Davide Lonardoni il dirigente di Nord-Ing, societa' del gruppo Ferrovie Nord Milano, arrestato nell'ambito dell'inchiesta condotta dalla Dda di Milano su alcuni subappalti di opere pubbliche realizzate in Lombardia. Secondo l'accusa, Lonardoni avrebbe intascato tangenti da imprenditori che avevano ottenuti lavori in subappalto per la realizzazione del 'trenino' che collega il terminal 1 al terminal 2 dell' aereoporto di Malpensa. Oltre a Lonardoni, sono state arrestate altre 13 persone per reati, a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di reati di corruzione diretta alla acquisizione di subappalti di opere pubbliche realizzate in Lombardia, di natura fiscale (nella forma della utilizzazione di fatture per operazioni inesistenti e delle indebite compensazioni), truffa ai danni dello Stato, bancarotta fraudolenta, intestazione fittizia di beni e complessi societari, nonche' illecita concorrenza realizzata attraverso minaccia e violenza. E' il bilancio dell'operazione "Underground" condotta dai militari della Guardia di Finanza di Milano nell'ambito dell'inchiesta della Dda coordinata dal pm Bruna Albertini e dal procuratore aggiunto Ilda Boccassini.
GIBELLI: "NESSUNA SOCIETA' DI FERROVIE NORD COINVOLTA" - Nessuna societa' del gruppo Ferrovie nord Milano (Fnm) e' coinvolta nell'indagine della Procura di Milano. E' quanto sostiene il presidente di Fnm, Andrea Gibelli, in una nota in merito all'inchiesta sui sub-appalti per la realizzazione dei collegamenti ferrovieri verso l'aeroporto di Malpensa. "Un dipendente di una delle societa' del gruppo e' interessato dall'indagine a titolo personale", aggiunge Gibelli con riferimento a Davide Lonardoni, arrestato per corruzione. "Non si tratta di un dirigente", tiene a precisare Gibelli.
"PRESTANOME E SOCIETA' RICONDUCIBILI AL MEDESIMO SODALIZIO" - I 14 arrestati rispondono, a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di reati di corruzione diretta all'acquisizione di subappalti di opere pubbliche realizzate in Lombardia, di natura fiscale (nella forma dell'utilizzazione di fatture per operazioni inesistenti e delle indebite compensazioni), truffa ai danni dello Stato, bancarotta fraudolenta, intestazione fittizia di beni e complessi societari, nonche' illecita concorrenza realizzata attraverso minaccia e violenza. Le indagini, svolte dal Nucleo di Polizia Tributaria di Milano e coordinate dal procuratore aggiunto lda Boccassini e dal pm Bruna Albertini, riguardano - si legge nelle nota delle Fiamme Gialle - "vari imprenditori di diverse societa' operanti nel settore dell'edilizia, le quali - ancorche' formalmente intestate a soggetti 'prestanome' e apparentemente prive di legami tra loro - sono risultate riconducibili al sodalizio". Gli approfondimenti investigativi sono relativi anche ad "attivita' distrattive del patrimonio di alcune societa' coinvolte, in relazione alle quali il Tribunale ha dichiarato il fallimento delle stesse ed i rispettivi titolari di fatto risultano indagati anche per reati di bancarotta fraudolenta". Nell'ambito dell'operazione, in cui sono impegnati oltre 100 finanzieri, sono in corso numerose perquisizioni.
"ALCUNI IMPRENDITORI CONTIGUI ALLA 'NDRANGHETA" - Nell'ambito dell'inchiesta sui sub-appalti per la realizzazione dei collegamenti ferroviari verso Malpensa, la presunta associazione a delinquere individuata dalla Procura di Milano sarebbe stata "formata da imprenditori bergamaschi e calabresi (alcuni dei quali aventi contiguita' a un contesto criminale di 'ndrangheta)" i quali avrebbero dato vita a "un vero e proprio sistema utilizzato per alternarsi nell'esecuzione dei subappalti, con una cadenza tendenzialmente biennale". E' quanto scrive il gip di Milano Alessandra Simion nell'ordinanza di custodia cautelare a carico dei 14 arrestati (11 in carcere, tre ai domiciliari). Il "sistema" avrebbe avuto il "preciso scopo anche di eludere eventuali attivita' di controllo di natura fiscale". "Non solo - appunta il gip - le societa' sebbene formalmente intestate a soggetti 'prestanome' erano riconosciute sul mercato quali espressione del reale proprietario che cosi' seguitava a 'far affari' illecitamente e a reinvestire i capitali provento di reato in nuove societa' continuando in tal modo ad occultarsi al fisco e agli organi investigativi".
IL FACCENDIERE E IL DOMINUS - Tra gli arrestati nell'ambito dell'inchiesta della Dda di Milano che tocca appalti per Malpensa figura anche Alessandro Raineri, definito dal gip "uomo a libro paga degli imprenditori" che avrebbero dato vita a un "sistema" illecito e "in contatto con numerosi esponenti di diverse amministrazioni ed enti pubblici". Raineri, si legge begli atti dell'inchiesta, "si e' reso protagonista di diversi episodi di millantato credito, ricevendo dagli imprenditori appartenenti al sodalizio indagato somme di denaro a fronte del suo asserito interessamento a livello istituzionale per la risoluzione di loro problemi di varia natura". "In tale contesto - osservano gli inquirenti - e' emerso il ruolo dell'imprenditore Pierino Zanga, formalmente mero dipendente all'interno delle varie societa' ma di fatto dominus di un circuito di societa' agiudicatrici di vari subappalti per la gestione di opere pubbliche". Secondo gli inquirenti, sono state accertate violazioni penali-tributarie per oltre 20 milioni di euro nel periodo compreso tra il 2010 e oggi e "attivita' distrattive" che hanno indotto la Procura a chiedere il fallimento delle 3 societa' coinvolte i cui titolari sono indagati anche per bancarotta fraudolenta.