Milano
Tangenti, Caianiello: "Mai preso un soldo, andava tutto ad Agorà e partito"
Tangenti in Lombardia, l'ex coordinatore di Forza Italia a Varese Caianiello si difende dall'accusa di essere il "grande burattinaio" della rete corruttiva
Tangenti, Caianiello: "Mai preso un soldo, andava tutto ad Agorà e al partito"
"Ho sempre creduto di muovermi nell'universo lecito della politica, non ho mai preso un soldo". Gioacchino Caianiello, il presunto "burattinaio" nell'inchiesta sulla presunta rete di corruzione estesa tra Lombardia e Piemonte, si difende cosi' dall'accusa di essere stato una delle figure cruciali nell'associazione a delinquere ipotizzata dalla Dda di Milano. A riferire il suo pensiero e' l'avvocato Tiberio Massironi che tra poco discutera' davanti al Tribunale del Riesame la sua istanza di attenuazione della misura cautelare. L'ex coordinatore provinciale di Forza Italia a Varese, sempre stando a quanto riferito dal legale, sostiene di avere utilizzato tutto il denaro transitato dalle sue mani a beneficio dell'associazione Agora' riconducibile a Forza Italia e dello stesso partito, non trattenendo nulla per se'. "Possono fare tutte le verifiche che vogliono - ha spiegato al suo difensore - ma non troveranno un centesimo trattenuto da me".
Nuova contestazione per Lara Comi
Intanto, nella maxi indagine che vede oltre 100 indagati a Lara Comi, oltre al finanziamento illecito e alla corruzione, e' stata contestata anche una nuova accusa di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche ai danni del Parlamento europeo.