Milano
Tangenti Lombardia, Comi al Riesame: "Fatemi tornare in libertà"
L'ex eurodeputata deve rispondere delle accuse di corruzione, truffa aggravata al Parlamento europeo, finanziamento illecito e false fatture
Tangenti Lombardia, Comi al Riesame: "Fatemi tornare in libertà"
Si e' presentata insieme al suo difensore, in Tribunale a Milano Lara Comi, l'ex eurodeputata di FI, ai domiciliari dallo scorso 14 novembre, per l'udienza davanti ai giudici del Riesame. La richiesta della Comi al Riesame è di revoca della misura cautelare. Il collegio, poi, deciderà nei prossimi giorni se confermare l'ordinanza o rimettere l'ex europarlamentare in liberta'. La Comi e' stata arrestata nell'ambito della maxi inchiesta 'mensa dei poveri' su un sistema di corruzione, illegalità, nomine e appalti pilotati, finanziamenti illeciti ai partiti in Lombardia, con le accuse di corruzione, truffa aggravata al Parlamento europeo, finanziamento illecito e false fatture. La difesa, nei giorni scorsi, oltre a fare ricorso al Riesame, ha depositato anche alla Procura di Milano una richiesta di confronto tra l'ex eurodeputata, l'ex coordinatore varesino di FI Nino Caianiello, Maria Teresa Bergamaschi, avvocato e collaboratrice di Comi, e il giornalista ed ex addetto stampa Andrea Aliverti, tutti coinvolti a vario titolo nelle imputazioni contestate all'ex europarlamentare.
Le dichiarazioni messe a verbale dagli altri indagati, tra cui lo stesso Nino Caianiello, e che hanno fornito riscontri alle accuse contestate all'ex eurodeputata Lara Comi "sono inattendibili". Lo ha spiegato l'avvocato Gian Piero Biancolella, legale dell'ex europarlamentare, al termine dell'udienza, durata circa due ore, davanti al Tribunale del Riesame di Milano. "Spera di tornare libera, e' preoccupata per i suoi genitori e ha rinunciato a tornare ad essere parlamentare europeo proprio per difendersi", ha spiegato il legale Biancolella, mentre Comi ha anche preso la parola davanti ai giudici oggi per respingere le accuse. Nel frattempo, i pm hanno depositato anche documenti su alcuni rapporti di collaborazione con l'ex eurodeputata, che risalgono, pero', ha detto il suo difensore, al "2014-2015". Per la difesa, dunque, non solo Comi "non ha commesso i fatti contestati" e dunque nel merito e' innocente, ma mancano anche le esigenze cautelari per tenerla ai domiciliari, dato che non ha piu' incarichi.
Nuovi atti e nuove somme di denaro illecito
Ma ci sono nuovi atti del filone della maxi indagine milanese 'mensa dei poveri' che coinvolge Lara Comi secondo i quali ci sarebbero nuove somme di denaro che l'azzurra avrebbe incassato in modo illecito durante un periodo del suo mandato al Parlamento europeo. Denaro che avrebbe ricevuto da una persona che svolgeva il ruolo di "terzo erogatore", incaricato di ricevere dall'Europarlamento gli stipendi mensili, anche da 3mila euro, da versare ai collaboratori dell'allora eurodeputata. Stando ad un'informativa della Gdf, pero', depositata agli atti del Riesame a cui ha fatto ricorso la difesa, il "terzo erogatore" in realta' avrebbe, pare tra il 2014 e il 2015, incassato lui stesso i compensi di un collaboratore, in particolare, dell'allora eurodeputata, intestandosi gli assegni, e poi avrebbe fatto avere i soldi in contanti a Comi e a suo padre (Comi avrebbe firmato quietanze nel ricevere le somme). Questa persona sarebbe già stata ascoltata dagli inquirenti e avrebbe consegnato alcuni documenti
La Procura, di fronte al Riesame, ha chiesto di mantenere la misura cautelare per Comi perche', anche se e' vero che non ha piu' incarichi, grazie alla sua "rete relazionale, trasversale fra alti livelli politici e imprenditoriali", come aveva gia' scritto il gip Mascarino, potrebbe commettere altri reati dello stesso genere.