Milano
Tangenti Lombardia: Riesame, no a scarcerazione Tatarella
In lizza alle europee, è stato votato da un migliaio di persone
Tangenti Lombardia: Riesame, no a scarcerazione Tatarella
Il Tribunale del Riesame di Milano ha respinto l'istanza di scarcerazione presentata dalla difesa di Pietro Tatarella, l'esponente di Forza Italia candidato e non eletto alle europee, arrestato nell'inchiesta milanese su una presunta rete di corruzione estesa tra Lombardia e Piemonte. Accusato di associazione a delinquere e corruzione, Tatarella si era si era dimesso dal consiglio comunale di Milano all'indomani degli arresti. Secondo i pm della Dda, avrebbe svolto il ruolo di procacciatore d'affari per l'imprenditore Daniele D'Alfonso, considerato uno dei capi di un sistema di corruzione, nomine illecite, appalti pilotati. In questo contesto, Tatarella sarebbe stato a 'libro - paga' di D'Alfonso che gli avrebbe corrisposto 5 mila euro mensili mascherati da finte consulenze, oltre ad altre utilita' e alla messa a disposizione della carte di credito per le vacanze in Sardegna. Respinte dal Riesame anche le istanze presentate dalle difese di altri due indagati colpiti da misura cautelare, rispettivamente il carcere e l'obbligo di firma: Alessandro Petrone, ex assessore all'Urbanistica di Gallarate (Varese), coinvolto in una presunta vicenda di corruzione su una variante del piano regolatore locale, e Gian Maria Redaelli. Salgono cosi' a 4 le istanze di revoca delle misure cautelari rigettate dal Riesame, dopo quella respinta ieri alla difesa del manager varesino Marcello Pedroni.