Milano

Tangenti: Zingale resta in carcere, Comi fa istanza Riesame, Caianiello da pm

L'ex dg Afol chiede di poter essere interrogato dal pm per chiarire la sua posizione. L'interrogatorio potrebbe svolgersi già in settimana

Tangenti: Zingale resta in carcere, Comi fa istanza Riesame, Caianiello da pm

Ha rinunciato al Riesame, Giuseppe Zingale, ex numero uno di Afol Lombardia, l'agenzia che gestisce i centri per l'impiego, dopo l'arresto avvenuto il 14 novembre scorso, in un filone dell'inchiesta per corruzione della procura milanese ribattezzata 'Mensa dei poveri'. L'ormai ex dg dell'azienda, vedendosi respinta dalla gip Raffaella Mascarino, la richiesta di scarcerazione ha anche rinunciato al ricorso al Tribunale del Riesame tramite il suo legale di fiducia Francesca Cramis. Alla luce del rigetto del gip, inoltre, Zingale ha intenzione di rendere un interrogatorio davanti al pool dell'accusa per chiarire la sua posizione in maniera "precisa e puntuale". La difesa ha intenzione di inoltrare la richiesta gia' domani: l'interrogatorio davanti al pm Luigi Furno potrebbe avvenire la prossima settimana. 

Fra gli episodi contestati che proverebbero la gestione "personalistica" dell'agenzia per il lavoro da parte di Zingale ci sarebbe il suo intervento diretto per fare in modo che all'interno dell'ufficio di collocamento di un Comune della Brianza, Melzo, fosse inserito anche un banchetto di un Caf: un'operazione che aveva suscitato da parte dell'utenza qualche perplessita'. Nonostante le richieste di chiarimento degli impiegati e anche l'indagine di un ispettore, Zingale avrebbe comunque favorito la presenza del del banchetto; inoltre avrebbe negato gli atti nonostante la richiesta ispettiva di accesso. L'ipotesi accusatoria e' che tra l'ex dg e i gestori del centro di assistenza fiscale ci fosse un collegamento; peraltro il caf in questione graviterebbe nell'area di influenza dell'ex coordinatore lombardo dei Cristiano-popolari, Peppino Falvo, gia' coinvolto nell'operazione Krimisa dei carabinieri e della Dda di Milano che ha portato all'arresto di 34 persone per voto di scambio lo scorso luglio. Falvo era in considerato l'intermediario della locale di 'ndrangheta di Lonate Pozzolo e Legnano per la politica locale; secondo l'accusa era lui a gestire il voto di scambio nell'area tra Milano e Varese. 

Interrogatorio-fiume di Caianiello davanti a pm Milano

Ennesimo interrogatorio fiume per Gioacchino Caianiello, considerato il ras dei voti di Forza Italia a Varese, punto cruciale dell'indagine per corruzione della procura di Milano ribattezzata 'Mensa dei poveri'. Secondo quanto si apprende, venerdi' Caianiello e' stato di nuovo lungamente ascoltato dai pm dell'accusa, Luigi Furno e Silvia Bonardi, e anche la numero uno della Dda di Milano, Alessandra Dolci. Nell'ambito della stessa indagine avrebbe intenzione di collaborare Paolo Orrigoni, proprietario della catena di supermercati Tigros, che sta procedendo a rinunciare a tutte le sue cariche all'interno della societa' per poi presentare un'istanza di attenuazione delle misure cautelari alla gip, Raffaella Mascarino.

"Ho saputo da Zingale e dalla Comi - aveva già messo a verbale Caianiello il 2 settembre - che erano riusciti a trovare un punto d'incontro e che segnatamente Zingale aveva gia' fatto preventivare a bilancio una potenziale estensione contrattuale fino a un montante di 80mila euro". Poi, pero', Zingale si sarebbe lamentato con Caianiello ("ero l'interfaccia della Comi", ha spiegato) perche' non aveva ancora "ottenuto alcuna retrocessione", ossia la sua parte di soldi. Caianiello ha messo a verbale di aver allora preso l'impegno con Zingale di parlare con Comi, cosa che fece e lei gli avrebbe risposto che di questa "richiesta" si sarebbe occupata Bergamaschi. Ricostruzione, quella dell'ex responsabile varesino di FI, che e' stata confermata, da quanto si e' saputo, anche nell'ultimo interrogatorio.

Ex eurodeputata Fi Lara Comi fa istanza Riesame

Ha fatto ricorso al Riesame la ex eurodeputata di Forza Italia, Lara Comi, coinvolta in un filone dell'indagine per corruzione della procura di Milano, 'Mensa dei Poveri'. La linea di difesa di Comi, ai domiciliari dallo scorso 14 novembre, era stata quella di non chiedere la revoca della misura cautelare alla gip, Raffaella Mascarino, come espresso dallo stesso leagle Gian Piero Biancolella dopo l'interrogatorio. Tuttavia, anche con lo scopo di avere accesso ad alcune carte depositate dall'accusa, venerdi' i legali hanno presentato istanza al Tribunale del Riesame.







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