Milano

Taradash: "L'arresto di Toti? In atto un colpo di Stato permanente"

Chiara Pisani

Il giornalista e leader storico dei radicali corre nella lista Stati Uniti d'Europa nella circoscrizione Nord-Ovest. L'intervista

Taradash: "L'arresto di Toti? In atto un colpo di Stato permanente"

Marco Taradash, giornalista e leader storico dei radicali e di + Europa, è uno dei candidati alle elezioni europee per la lista Stati Uniti d'Europa nella circoscrizione Nord-Ovest. L'unione elettorale, formata da Italia Viva di Matteo Renzi, +Europa di Emma Bonino e dal Partito socialista, si pone l'obiettivo di superare la soglia di sbarramento nazionale per entrare al Parlamento europeo, fissata al 4 per cento. Allo stato attuale, l’Europa “ritrova la sua unità soltanto in momenti di crisi”, mentre rispetto al conflitto russo-ucraino, Bruxelles dovrebbe agire diversamente, spiega Taradash: “Noi facciamo quello che possiamo, basandoci sulla buona disponibilità e disposizione dei singoli Stati e questo chiaramente non è sufficiente. Il pericolo russo è fortissimo”. In Italia, invece, "abbiamo tre partiti legati alla Russia: la Lega, il partito di Santoro e il Movimento Cinque Stelle. È chiaro che siamo esposti a rischi altissimi". Calenda? "Politicamente è una persona non interessante". 

Taradash, partiamo dai fatti di cronaca. Giovanni Toti, presidente della Liguria, è accusato di corruzione per l'esercizio della funzione e per atti contrari ai doveri d'ufficio. 
È in atto un colpo di stato permanente che ha portato ad un arresto illegittimo di Toti. 

È un esempio di giustizia a orologeria? 
Peggio, è giustizia senza orologio, che dal 1992 ad oggi cerca di sottomettere la politica. Mi aspetterei in un paese democratico che l'inchiesta si svolgesse secondo le regole e quindi senza arresti inutili e clamorosi. La motivazione del suo arresto è assolutamente assente. 

Dal suo punto di vista, quali sono i temi non più differibili che l'Unione Europea deve affrontare? 
La priorità assoluta dell’Europa è ritornare ad essere Europa: oggi è uno spezzatino di 27 paesi che ritrova la sua unità soltanto in momenti di crisi. Se l’Europa vuole contare nel mondo e fare il bene dei cittadini europei deve cambiare la sua organizzazione e diventare Stati Uniti d’Europa con un vero governo, e un vero parlamento formato da una Camera e da un Senato. È questa la priorità assoluta, altrimenti il rischio è che l’Europa si disintegri nel corso dei prossimi anni. 

Quale dovrebbe essere il ruolo dell'Europa nel conflitto russo-ucraino? Si sta facendo abbastanza?
No, l’Europa ha fatto molto grazie al premier dell’epoca, Mario Draghi, che ha fatto due passi decisivi: ha interrotto il rapporto sull’energia che avevamo con la Russia e che ci teneva dipendenti e ha indicato la strada dell’ingresso dell’Ucraina nell’Unione Europea. Noi facciamo quello che possiamo, basandoci sulla buona disponibilità e disposizione dei singoli Stati e questo chiaramente non è sufficiente. Il pericolo russo è fortissimo: la Russia è presente non solo militarmente in Ucraina ma lo è anche attraverso la sua propaganda, i suoi troll, la sua disinformazione, i suoi hacker in tutta l’Europa. Noi in Italia abbiamo tre partiti legati alla Russia: la Lega, il partito di Santoro e il Movimento Cinque Stelle. È chiaro che siamo esposti a rischi altissimi. Io sono preoccupato dal riarmo nazionale, che sia tedesco o francese, o italiano perché l’Europa nel 900 ha dimostrato di essere il più feroce dei continenti. Noi dobbiamo evitare nazionalismi: per essere quindi efficaci rispetto a una minaccia russa, essere forti sul piano economico ed essere sicuri della democrazia in Europa, anche qui l’obbligo è quello di cambiare le nostre istituzioni. 

Sarebbe auspicabile avere una figura come Mario Draghi ai vertici di Bruxelles? 
Naturalmente sì, sarebbe il migliore di tutti, ma non so se questo sarà possibile. Mi auguro che ci sia intelligenza per portarlo, se non alla presidenza della Commissione, alla presidenza del Consiglio Europeo. Sono sicuro che Draghi lavorerebbe nella trasformazione dell’Unione Europea da confederazione di Stati nazionali in Stati Uniti d’Europa e le sue prese di posizione recenti lo attestano.

Riuscirete a superare la soglia di sbarramento?
Superare la soglia di sbarramento è essenziale: in questo clima di informazione pessima fare di più sarebbe un regalo dei cittadini.

Qual è la sua posizione nei confronti di un esercito comune?
Non ci potrà essere finché non ci sarà un governo politico comune perché gli eserciti sono importanti ma non si può lasciare loro la conduzione dei conflitti. Ci vuole un governo che abbia l’autorevolezza: autorevolezza che si può raggiungere solo con la legittimazione democratica, il voto dei cittadini per il governo. 

Federico Pizzarotti, non condividendo l'alleanza con Renzi, ha deciso di lasciare il partito di Emma Bonino.
Penso che abbia fatto una sua scelta e penso che sarebbe stato meglio che Calenda partecipasse ad un'impresa comune che avrà anche ripercussioni importanti dopo le elezioni europee anche sul piano nazionale.  A livello personale, come giudica Carlo Calenda?
Ho deciso di dimenticare il Calenda politico. È una persona simpatica ma non la considero una persona politicamente interessante.

La candidatura di Ilaria Salis, per la lista di Alleanza Verdi-Sinistra, la convince?
Al di là del fatto che l'Ungheria é una democrazia illiberale, in Europa dovrebbe andare chi la ama e invece mi pare che Salis appartenga a un fronte anti-occidentale e anti-europeo che non giustifica la sua candidatura. 

Vannacci, invece?
Lui rappresenta il pensiero dei bar sport italiani trasportato ai talk show. Noi abbiamo un'unica rete televisiva la sera che si chiama 'RaiMediaSette' dove ci sono i peggiori programmi di informazione e disinformazione del mondo: Vannacci è prodotto di tutto ciò. 

Gianfranco Librandi, anche lui candidato nella lista, ha rivolto delle accuse molto pesanti nei confronti di Zelensky. 
Sì,dopo sì è corretto, ma credo sia stato un grave errore. Zelensky è un eroe europeo, rappresenta tutti gli eredi della resistenza europea al nazi-fascismo, che va ringraziato assieme a tutto il popolo europeo.

+Europa è in grado di lanciare una sfida diretta nei confronti del Pd?
Non si tratta di lanciare una sfida, si tratta di convincere il Pd che finché sposa la causa del M5s è fuori dal gioco politico nazionale e quindi mi auguro che passate le elezioni europee si apra una discussione seria per costruire quello che in Italia non c'è ovvero una sinistra liberal-democratica. 

Islamizzazione dell'Europa: è un rischio?
Il rischio di islamizzazione esiste, sebbene non credo si verificherà. Ma dato che in Europa c'è molta parte della cultura e politica che crede più alle dittature illiberali di qualsiasi forma che ai valori europei questo rischio ci può essere per complicità di una parte della destra e della sinistra che hanno abdicato alla storia dell'Europa migliore. 

La scelta di Meloni e altri leader di partito di porsi alla guida delle rispettive forze politiche, sarà in grado di spostare voti?
Porterà dei benefici ai partiti ma è una presa in giro nei confronti degli elettori da parte di chi non crede assolutamente al valore di avere un'idea di Europa e di lavorare per il futuro di tutti i cittadini europei e della democrazia. 

Che ruolo svolgono i radicali in Italia? 
Dimostrare che una società liberale è la migliore in cui si possa vivere, dove il federalismo comincia dal singolo individuo e a ciascuno è data la libertà di scegliere come vivere, come condurre la propria esistenza e come morire, purché lo si faccia senza danneggiare gli altri.

 







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