Milano

Tatarella, slitta a domani la decisione sulla scarcerazione

E' stata fissata a domani mattina l'udienza davanti al Tribunale del Riesame per Pietro Tatarella, ex consigliere comunale di Forza Italia in carcere da maggio

Tatarella, slitta a domani la decisione sulla scarcerazione

E' stata fissata a domani mattina e non più per oggi l'udienza davanti al Tribunale del Riesame per Pietro Tatarella,  l'ormai ex consigliere comunale milanese di FI finito in carcere il 7 maggio nel maxi blitz della Dda su un giro di tangenti, appalti e nomine pilotate e finanziamenti illeciti. La difesa del giovane politico azzurro, coi legali Nadia Alecci e Luigi Giuliano, punta ad ottenere la scarcerazione con un ricorso contro una precedente ordinanza del gip Raffaella Mascarino che aveva bocciato a luglio un'istanza di revoca della misura cautelare, presentata dai difensori dopo un interrogatorio dell'arrestato davanti ai pm. Nell'udienza, fissata per domani (non per oggi come era stato scritto in precedenza), la difesa dell'ex consigliere milanese, accusato di associazione per delinquere, corruzione e finanziamento illecito, discutera' il ricorso contro la decisione del gip e poi i giudici si riserveranno e depositeranno il provvedimento nei prossimi giorni.

Ieri solidarietà a Tatarella era giunta dalle fila del Partito democratico, con Pietro Bussolati che su facebook ha scritto: "Pietro Tatarella è in carcere da più di 3 mesi, in attesa di un processo. Due mesi li ha fatti in isolamento con un’ora d’aria. L’ultimo mese è stato spostato in un altro carcere dove le misure di isolamento sono state allentate (trasferimento comunicato alla famiglia dopo che è avvenuto). Questo apprendiamo da un articolo di Repubblica. Questo è inaccettabile perché sia che Tatarella sarà ritenuto colpevole che innocente si tratta di una detenzione preventiva senza che il processo sia nemmeno iniziato". Nel suo intervento su FB, Bussolati cita il consigliere comunale Alessandro Giungi (PD) sostenendo che "ci richiama ad un garantismo doveroso verso Tatarella e gli altri carcerati meno noti nelle stesse condizioni e ha molto ragione". Giungi aveva infatti scritto a sua volta, sempre su FB: "3 mesi senza che vi sia stato neppure l'inizio del processo. 3 mesi di cui uno in completo isolamento. Dove siete garantisti a corrente alternata? Dove siete per le migliaia di persone detenute nelle stesse condizioni di Tatarella? Il carcere come strumento di pena "preventiva" a me fa orrore".







A2A
ZX