Milano

Tecnologia e futuro: l'intelligenza artificiale ci ruberà il lavoro?

Italia Direzione Nord, panel su "Tecnologia e futuro" con il presidente della commissione Telecomunicazioni della Camera Alessandro Marelli

Tecnologia e futuro: l'intelligenza artificiale ci ruberà il lavoro?

Un italiano su tre pensa che in 5 anni l'intelligenza artificiale gli ruberà il lavoro. A Italia Direzione Nord occhi puntati su “tecnologia e futuro". Alla fondazione Stelline di Milano politica e imprenditori a confronto su rischi e possibilità della sfida tecnologica

Robot, intelligenza artificiale e lavoro tra 5 anni. Un italiano su tre pensa che l'intelligenza artificiale gli ruberà il lavoro. Questo secondo un sondaggio elaborato dall'Osservatorio geopolitico in esclusiva per Italia Direzione Nord, l'evento che si sta tenendo alla Fondazione Stelline di Milano il 2 e 3 Dicembre. A discutere su Tecnologia e futuro Alessandro Morelli, presidente della commissione Telecomunicazioni della Camera dei Deputati assieme agli amministratori delegati di alcune delle aziende del digitale. «Nei prossimi anni avremo di fronte una vera e propria rivoluzione - ha spiegato Alessandro Morelli -, quella legata all'introduzione del 5G, ma l'opinione pubblica e anche la politica non è informata di questo grande cambiamento. La politica cosa può fare? Deve informarsi e decidere che questo deve essere uno delle prime preoccupazioni della politica». Non tutto, però, è negativo quando si parla di innovazione, anzi. A volte dimostra anche un'inaspettata lungimiranza.

 «Il Piano banda ultra larga è stato proprio un elemento in cui la politica ha dimostrato grande lungimiranza – commenta Federico Protto, amministratore delegato di Retelit -. E' passato indenne attraverso 4 governi. Si trattava di circa 5 miliardi di finanziamento e nessuno l'ha messo in discussione. Infrastruttura in fibra ottica unito al 5G sono la base dello sviluppo futuro».

A Milano c'è anche chi come Cristina Santucci, ad di Juul Italia, lavora per una start up nata nella silicon valley, che qualche decina di anni fa non esisteva neanche. Dimostrazione di come la tecnologia non è solo in grado si distruggere, ma anche di creare posti di lavoro, oltre a migliorare le condizioni di vita. «L'azienda per cui lavoro è una Start up americana che ha inventato una sigaretta elettronica che ha accelerato il declino delle sigarette tradizionali negli Stati Uniti – spiega Cristina Santucci -. La tecnologia sta trasformando settori, come quello del tabacco, che sono rimasti immutabili per secoli. Con questa innovazione tecnologica vogliamo rendere più sane le condizioni di vita»

«A livello mondiale l'87% delle imprese confermano che l'innovazione tecnologica non distrugge posti di lavoro – a parlare da un osservatorio decisamente privilegiato sul mondo del lavoro è Gianantonio Bison, Direttore Relazioni Istituzionali di ManpowerGroup Italia -. L'importante però è essere disposti a continuare ad imparare continuamente cose nuove». Anche secondo Luciano Traja, Amministratore Delegato di Nexive: «Oggi il digitale è un elemento fondamentale per le aziende e la Pubblica Amministrazione perché rappresenta un’enorme opportunità di crescita. Nexive da sempre ha fatto della digitalizzazione dei processi un punto di forza e una leva per aiutare le imprese italiane e la PA nel processo di trasformazione digitale. Fin dal nostro arrivo in Italia, le nostre soluzioni sono state in grado di portare sul mercato la capacità di innovare: un esempio è la raccomandata digitale. Grazie a questa spinta verso il digitale e agli strumenti all’avanguardia che si rivolgono al b2b, al b2c e alle pubbliche amministrazioni, siamo convinti di poter essere partner strategico per affrontare questa fase di cambiamento storico”.

Secondo Stefano de Capitani, presidente di Municipia «Per fare innovazione c'è bisogno di continuità, sia da parte delle imprese che degli amministrazioni locali. Questi ultimi possono fare investimenti di lungo periodo solo se c'è continuità. Anche perché oggi la gente chiede infrastrutture digitali».

Eppure,secondo Andrea Zoppolato, presidente dell'associazione Vivaio: “Tutti parlano di tecnologia, ma bisogna porsi anche delle questionietiche. Il grande progresso oggi è di utilizzare la tecnica per riprendere quello che abbiamo lasciato per strada e per rispondere alle domande che sono ancora senza risposta”.







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