Milano
Tentato omicidio e rissa, arrestati nove componenti della "Latin King"
Operazione della Polizia a Milano. I nove sono accusati di associazione a delinquere, tentato omicidio, lesioni personali. Il video shock delle violenze
L'organizzazione della pandilla milanese
Dalle attività tecniche della Squadra Mobile milanese -spiega la Questura - è stato possibile stabilire come la banda abbia un’organizzazione gerarchica, sia disciplinata da un rigido regolamento interno e come, mediante l’uso della violenza da parte dei suoi associati, svolga un’attività di controllo del territorio sebbene destinata a un perimetro limitato di persone. Tali bande, infatti, sono in costante contrasto per il controllo del territorio, il cui teatro dell’attività delinquenziale, come si è rilevato dalle indagini svolte, sono zone cittadine ben definite. In questo contesto - spiegano ancora gli inquirenti - si inquadrano le due violenti risse avvenute il 30 aprile 2022 in via Avezzana a Milano e il 30 giugno 2022 ad Assago, durante le quali gli indagati hanno aggredito e sono stati a loro volta aggrediti con pugni, calci e con l’uso di bottiglie di vetro da soggetti appartenenti ad altre gang rivali.
A conclusione dell’attività d’indagine e sulla base degli elementi probatori raccolti, il GIP del Tribunale di Milano ha emesso tre ordinanze di custodia in carcere e sei di arresti domiciliari, nei confronti di un argentino, un salvadoregno, tre peruviani e quattro ecuadoriani, aderenti a tale presunta associazione per delinquere. Le misure sono state eseguite, fin dalle prime ore della mattinata, dagli agenti della Squadra Mobile della Questura di Milano, con il supporto dei colleghi della Squadra Mobile di Firenze e del Reparto Prevenzione Crimine Lombardia.
Arrestato anche Kleber Miguel Cotrez Cortez, il "capo Inca supremo"
Era chiamato "Inca supremo" uno degli arrestati per cui è stato disposto il carcere in quanto ritenuto il capo della fazione Chicago dei Latin King, Nell'ordinanza di custodia cautelare che ha portato in carcere Kleber Miguel Cotrez Cortez, 36 anni, ecuadoriano, si legge infatti che era Cortez "l'Inca supremo della tribù". Grazie alle intercettazioni, infatti, è emerso che il 36enne indiceva le "riunioni periodiche della banda", controllava che "le zone di influenza" non fossero "arbitrariamente invase dagli avversari" e sovrintendeva ai "riti che segnano la progressione di status dei singoli affiliati". Un secondo arrestato in carcere, Johnny Farfan Chavez, 27 anni, era invece a capo del "Capitolo" di Cologno Monzese di cui era Inca e in quanto tale infliggeva "punizioni ai membri che violavano le regole della banda". Il rito di iniziazione per gli affiliati prevedeva anche dei feroci pestaggi a cui dovevano resistere. Il gip milanese Cristian Mariani, su richiesta del pm Francesca Crupi e dell'aggiunto Laura Pedio, ha riconosciuto l'esistenza dell'associazione a delinquere per gli indagati.