Milano
Terremoto in Regione, opposizioni pronte a discutere la sfiducia martedì
Il Partito Democratico depositerà mercoledì una mozione di sfiducia al presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni. Lo hanno annunciato questo pomeriggio in una conferenza stampa il capogruppo Enrico Brambilla e il segretario Alessandro Alfieri unitamente ad Umberto Ambrosoli e alla capogruppo del Patto Civico Lucia Castellano. Secondo quanto prevede il regolamento del Consiglio, la mozione dovrà essere discussa già nella seduta di martedì prossimo. La mozione di sfiducia richiede la firma di almeno sedici consiglieri, e Pd e Patto Civico insieme ne contano ventidue. Se si aggiungessero, come il Pd auspica, anche le nove firme del M5S, si arriverebbe a trentuno. “La magistratura accerterà quelle che sono le responsabilità giudiziarie, ma qui c’è un enorme problema politico – dichiara il segretario e consigliere regionale del Pd Alessandro Alfieri -. Il presidente Maroni si era candidato alla guida della Lombardia agitando le scope e promettendo di riportare trasparenza e legalità in Regione. Il suo progetto politico è fallito. E’ sotto gli occhi di tutti: l’andazzo è sempre lo stesso con Regione Lombardia, ancora una volta, coperta dall’onta degli scandali. Maroni di questo ha la responsabilità politica e deve trarne le conseguenze. Noi metteremo in campo tutti gli strumenti per far sì che questa legislatura termini prima del tempo e si possa definitivamente voltare pagina rispetto alla pessima gestione della Lega e del centrodestra”. “La nostra mozione è un atto politico contro la giunta Maroni – spiega il capogruppo democratico Enrico Brambilla - che in questi due anni e mezzo non è stata in grado di garantire la svolta necessaria per il buon governo della Regione Lombardia. Da qui a martedì continueremo all’interno delle commissioni a fare nostra opposizione ferma. Non garantiremo in alcuna circostanza il numero legale né parteciperemo a gruppi di lavoro. La nostra è opposizione politica per come è governata la Regione Lombardia. Mettiamo a disposizione il nostro atto a tutta l’opposizione - continua Brambilla - anche ai consiglieri del Movimento cinque stelle, ricordando loro che se non avessero offerto a Maroni un’inaudita stampella sull’inutile e costoso referendum consultivo saremmo oggi in contesto diverso”.
BRAMBILLA (PD): "MAGGIORANZA, SI PUO' ANDARE AVANTI?"/"Bisogna aprire una riflessione su cosa sta accadendo nella maggioranza e se si puo' andare avanti". Così il capogruppo del Pd al Pirellone Enrico Brambilla, a margine della Giornata della Trasparenza, risponde a una domanda sull'arresto del vicepresidente della Regione Lombardia, Mario Mantovani (FI). "Una coincidenza alquanto singolare", dice Brambilla, riferendosi al fatto che oggi in Regione e' in programma la 'Giornata della Trasparenza'. In ogni caso "non possiamo non notare che oggi abbiamo un presidente che a breve dovra' presentarsi davanti ai giudici e un vicepresidente agli arresti". Insomma, "la Giornata della Trasparenza non si puo' risolvere in un incontro formale ma bisogna aprire una riflessione su cosa sta accadendo nella maggioranza e se si puo' andare avanti". Oggi, conclude il capogruppo Pd, "non c'e' Consiglio ma e' opportuna una tempestiva conferenza dei presidenti dei gruppi e una discussione in aula martedi' prossimo. Sono due passaggi necessari".
MAJORINO (PD:) "VIA MARONI E VOTO A MAGGIO"/ "Io credo che Maroni dovrebbe dimettersi e dovremmo andare a nuove elezioni anche in Lombardia, visto che a maggio si va al turno elettorale in Comune": lo ha detto l'assessore alle Politiche Sociali del Comune Pierfrancesco Majorino a margine delle celebrazioni per la giornata di Save The Children a Expo, a proposito dell'arresto di Mario Mantovani. "Penso che sia utile che quel giorno ci sia anche un Election day che riguardi anche Regione Lombardia".
FIANO (PD): "CAMBIANO I PRESIDENTI, NON IL RISULTATO"/"Ancora una volta la nostra sanità al centro dell'azione della magistratura, una sanità già saccheggiata e ferita dai predecessori di questa giunta Regionale. L'arresto di Mario Mantovani, uomo forte del sistema berlusconiano e già assessore in materia e la messa sotto accusa dell'attuale assessore leghista al bilancio, sono un fatto gravissimo e di enorme rilevanza politica. Io rispetto sempre il principio garantista della presunzione di innocenza, ma non posso non sottolineare politicamente che il centrodestra lombardo sempre lì va a finire: cambiano i presidenti, ma il risultato non muta. Ironia della sorte, per il centrodestra, oggi sui giornali si legge della volontà di Salvini e Maroni di "esportare" il modello regionale anche nella nostra città: la loro "idea" si commenta da sola. A questo punto, piuttosto, che Maroni tragga le dovute conclusioni". Lo dice Emanuele Fiano, deputato e responsabile nazionale sicurezza e riforme del Pd.
VIOLI (M5S): "GIORNATA DELLA TRASPARENZA, MEGLIO DI COSI'..."/ Così Dario Violi capogruppo del M5S Lombardia: “Meglio di così la Lombardia non poteva festeggiare la giornata della trasparenza: il vicepresidente Mantovani è stato arrestato, Maroni andrà a processo e, al momento risulterebbe l’Assessore al bilancio Massimo Garavaglia, braccio destro del governatore. Stiamo predisponendo una mozione di sfiducia nei confronti di Maroni che si deve dimettere immediatamente. Ci auguriamo che il Consiglio regionale faccia un atto di orgoglio e che converga sulla nostra richiesta”. “I lombardi non si meritano questa vergogna, loro sono evidentemente meglio di chi li governa. L’arresto di oggi è la prova provata che tante denunce che abbiamo sollevato negli ultimi anni sono fondate e che Maroni non è mai stato in grado di allontanare le lobby di affaristi e corruttori dalla cassaforte dei lombardi. E’ necessario tornare al voto subito e Maroni e i suoi assessori devono tornarsene a casa a cercarsi un lavoro per la prima volta nella loro vita. Per riportare legalità, pulizia e onestà in regione c’è bisogno di una Lombardia a Cinque Stelle”, conclude Violi.
AMBROSOLI: "NON SONO COLTO DI SORPRESA..."/ "Nessuna discontinuita' c'e' stata nel passaggio dalla vecchia amministrazione, crollata proprio per indagini giudiziarie, alla giunta attuale". Cosi' il coordinatore del centrosinistra al Pirellone, Umberto Ambrosoli, commenta l'arresto del vicepresidente della Regione Mario Mantovani. "Chissa' perche' - sottolinea l'avvocato in una nota - la notizia degli arresti per tangenti nella sanita' in Regione Lombardia non mi ha colto di sorpresa". Ambrosoli, quindi, aggiunge: "Fermo restando l'esigenza di conoscere quanto prima la sua difesa, quel che piu' impressiona nell'arresto del vicepresidente Mario Mantovani, che fino a qualche settimana fa ha ricoperto anche il ruolo di assessore alla Sanita', e' che l'indagine con accusa di concussione e corruzione aggravata si riferisce ad episodi tra il 6 giugno 2012 e il 30 giugno 2014: la prova provata che nessuna discontinuita' c'e' stata nel passaggio dalla vecchia amministrazione, crollata proprio per indagini giudiziarie, alla giunta attuale". Ambrosoli rivendica: "Piu' volte in aula e pubblicamente, sin dal programma elettorale, avevamo indicato nella discontinuita' la parola chiave per ristabilire correttezza, legalita' e trasparenza nella gestione della Regione proprio a partire dal sistema sanitario".
CREMONESI (SEL): "MARONI CONNIVENTE O DISTRATTO"/ Chiara Cremonesi (Sel) commenta: "Apprendiamo ora dell'arresto di esponenti di primo piano della Giunta e del Governo Lombardo. Non è nostro stile o nostra abitudine sostituirci alla magistratura, che deve portare avanti indagini e giudizi in totale autonomia. E' però un dato di fatto che, se queste accuse venissero confermate, ci troveremmo di fronte all'ennesimo scandalo di corruttela che colpisce chi governa noi lombardi. Le foto di Roberto Maroni con una scopa in mano sono, evidentemente, la copertina mediatica di un'amministrazione che, stante a ciò che scrivono oggi i quotidiani, non ha assolutamente promosso alcun cambio di passo rispetto al passato. Se corruzione, tangenti e turbative d'asta ci sono state non può che venir meno, per l'ennesima volta, la limpidezza della Giunta di Regione Lombardia. Da qui non possono che derivare le dimissioni di Roberto Maroni, connivente o distratto oltre l'accettabile".
MESSINA (IDV): "DOPO FORMIGONI, MARONI NON HA CAMBIATO ROTTA"/ “L'arresto del vicepresidente della Regione Lombardia Mario Mantovani, già senatore della Repubblica e Sottosegretario di Stato, assessore alla Salute della Regione Lombardia e sindaco del Comune di Arconate, è un fatto gravissimo che dimostra come la giunta Maroni non sia riuscita politicamente ad invertire la rotta rispetto ai numerosi scandali che hanno colpito la precedente Regione amministrata da Formigoni”. Lo afferma il segretario nazionale dell'Italia dei valori Ignazio Messina, che ha sottolineato come “una lotta durissima alla corruzione e alla malapolitica sia la vera, grande riforma di cui ha bisogno il Paese”. Il leader Idv ha ribadito le proposte del partito sul tema: “Applicazione a concussione e corruzione delle misure di prevenzione personali e patrimoniali del codice antimafia con la confisca a corrotti e corruttori dei beni di cui non si provi la legittima provenienza; severe s anzioni interdittive dai pubblici uffici e della capacità di contrattare con la pubblica amministrazione; la sospensione dal servizio del pubblico funzionario e dell’amministratore rinviato a giudizio”
I SINDACATI: "SIAMO PREOCCUPATI"/ “Esprimiamo preoccupazione - dicono Elena Lattuada, Osvaldo Domaneschi, Danilo Margaritella, segretari generali regionali di Cgil, Cisl, Uil - per quanto emerge dalle indagini della Magistratura sul Vicepresidente e l’Assessore al bilancio di Regione Lombardia, che ovviamente investe direttamente le responsabilità istituzionali più rilevanti. Altrettanto grave è l’oggetto dell’indagine che riguarda i temi della sanità e del welfare che, com’è noto, riguardano ingenti risorse regionali e che sono da tempo, anche per Cgil, Cisl, Uil, temi di grande delicatezza oltre che di confronto tra le parti. Confidando nel ruolo della Magistratura, ci auguriamo che le indagini procedano rapidamente e che siano presto accertate tutte le responsabilità, così com’è evidente che in questo quadro anche il normale confronto con l’Istituzione regionale risulta ancora più complicato".
FEDERCONSUMATORI: "TANGENTOPOLI IN SALSA SANITARIA, CI COSTITUIREMO PARTE CIVILE"/ “Quella che si prospetta in Lombardia è una tangentopoli in salsa sanitaria. Personalmente rimango sconcertato di come, fossero dimostrate le accuse della Procura di Milano, per un proprio tornaconto personale si sia approfittato di cariche pubbliche e manovrato appalti per ottenere risultati utili ad una nuova combriccola di affaristi. È incredibile poi che si sia approfittato del trasporto dei dializzati come ‘merce’ di scambio ai soli fini delle iniziative illecite della combutta. E’ uno schiaffo dato a tutti i malati ed agli utenti della sanità pubblica. Ed è per questo che Federconsumatori Lombardia annuncia sin d’oggi la propria costituzione di parte civile nel processo che prossimamente partirà”. Così Gianmario Mocera, presidente Federconsumatori Lombardia e referente nazionale per Federconsumatori sui temi sanitari.