Terrorismo, la salma di Amri lascia l'obitorio di Milano: il corpo in Tunisia
"Sesto San Giovanni non tirerà fuori neppure un euro". Così il sindaco del comune dove è stato ucciso il terrorista di Berlino
"Finalmente dopo oltre sei mesi il corpo del terrorista della strage di Berlino, Anis Amri, ha lasciato l'obitorio di Milano. Ora dobbiamo vigilare affinché né lo Stato italiano, né i Comuni di Milano e Sesto San Giovanni paghino le spese per il mantenimento e trasporto della salma". Lo afferma Viviana Beccalossi, assessore regionale al Territorio, Urbanistica, Difesa del suolo e Città metropolitana, delegata dal presidente Maroni a porre in essere tutte le azioni utili al contrasto del radicalismo islamico,
"Valuto molto positivamente l'informazione secondo cui il corpo del terrorista di Berlino, Anis Amri, ha lasciato l'obitorio di Milano in direzione Tunisia. Una notizia che accolgo con favore perchè innanzitutto sgombera ogni dubbio sul luogo della sepoltura della salma". Così in una nota Roberto Di Stefano, sindaco di Sesto San Giovanni, comune in cui lo scorso 23 dicembre è stato ucciso da due poliziotti Anis Amri, il terrorista della strage di Berlino, sulla notizia dello spostamento del corpo da Milano alla Tunisia. "In generale la legge nazionale - prosegue Di Stefano - prevede che, per le salme non 'reclamate', a pagare i costi della permanenza all'obitorio e quelli riguardanti le procedure post-mortem sia il Comune in cui è stato ritrovato il cadavere. E' chiaro ed evidente che se Amri è stato trasportato in Tunisia, qualcuno lo ha 'reclamato' e quindi si dovrà far carico delle spese. Una cosa è certa: Sesto San Giovanni non tirerà fuori neppure un euro".