Milano
"The last soviet artist": Victoria Lomasko al Museo di Santa Giulia di Brescia
Comune di Brescia, Fondazione Brescia Musei e Festival della pace promuovono dall'11 novembre al Museo di Santa Giulia la personale della dissidente russa
"The last soviet artist": Victoria Lomasko al Museo di Santa Giulia di Brescia
Aveva riempito le pagine dei giornali la mostra di quasi anno fa di Baducao, l' artista dissidente, conosciuto come il Banksy cinese. E prima di lui era arrivata quella di Zehra Doğan, giornalista e artista, "ambasciatrice" del popolo curdo, che fa dell'arte lo strumento della resistenza politica della sua gente e delle donne in particolare. Ora Brescia è pronta a ospitare per la terza volta un'artista che attraverso le sue opere vuole dire al mondo la situazione del suo Paese. Parliamo della dissidente russa Victoria Lomasko che grazie al Comune di Brescia, Fondazione Brescia Musei e Festival della pace, verrà ospitata a partire dall'11 novembre al Museo di Santa Giulia con la sua personale 'The Last Soviet Artist'.
Lomasko: un progetto site specific a Brescia
Il progetto espositivo prevede un percorso ideato per gli spazi di Brescia, dove Lomasko trascorrerà un periodo in residenza per la realizzazione di opere site-specific, dedicate a quanto sta vivendo e osservando negli ultimi mesi. Non mancheranno opere sulla storia sociale e politica della Russia dal 2011 a oggi: dalle manifestazioni anti Putin, che l'artista ha disegnato dal vivo, alle rappresentazioni di dimenticati e marginali, i suoi soggetti preferiti.
Il padre di Lomasko, nata nel 1978 a Serpukhov, cittadina a 99 km a sud di Mosca, era un operaio metalmeccanico ma agiva anche come artista provocatore. Di lì, forse, la scelta di unire arte e attivismo della 44enne, che dallo scorso marzo vive in Europa. Anche se i suoi libri sono stati da tempo tradotti in inglese, tedesco, francese e spagnolo, il volume 'The other Russia' - che ha vinto il Pushkin House Book Prize nel 2018 - non è mai stato pubblicato in Russia. Sulla graphic artist è stato realizzato un documentario, The Last Soviet Artist, diretto da Geraint Rhys, e le sue opere sono state esposte al Reina Sofia di Madrid, a Basilea, a Londra e a Documenta a Kassel. La mostra, presentata nell’ambito del Festival della Pace di Brescia, rappresenta il terzo atto della ricerca intrapresa da Fondazione Brescia Musei con la curatela di Elettra Stamboulis. Considerata dalla critica e dalla stampa anglosassone come la più importante artista sociale grafica russa, Lomasko è sostanzialmente ancora sconosciuta al pubblico italiano, anche se i suoi libri sono stati da tempo tradotti in inglese, tedesco, francese e spagnolo.
Partite le celebrazioni di “Bergamo Brescia. Capitale italiana della Cultura 2023”
A Brescia, intanto, sono già partite, al Museo di Santa Giulia, le celebrazioni di “Bergamo Brescia. Capitale italiana della Cultura 2023” con una grande rassegna che attraverso 120 opere ripercorre la storia delle origini e dell’identità della città alla scoperta di aspetti inediti o meno noti del suo passato. Con la mostra “La città del Leone. Brescia nell’età dei comuni e delle signorie”, (29 ottobre 2022 – 29 gennaio 2023) per la prima volta si indaga una fase storica fondamentale per la costituzione dell’identità della città e del suo territorio, prendendo in esame un arco cronologico che parte dalla seconda metà del XII secolo, epoca in cui compaiono le prime tracce delle istituzioni civiche comunali al 1426, anno della dedizione di Brescia alla Repubblica di Venezia.
A cura di Matteo Ferrari, ricercatore all'École Pratique des Hautes Études di Parigi, la rassegna offrirà al visitatore un percorso con una ricchissima esposizione di opere, tra sculture, pitture, documenti d’archivio e manoscritti miniati, monete e oreficerie: una narrazione che illumina non soltanto le vicende della città e del suo territorio nel corso di tre secoli cruciali, ma alla luce degli orientamenti più̀ recenti della storiografia, anche i diversi aspetti di quello spazio fisico, sociale e culturale che, durante questo periodo, si trasforma profondamente per assumere alcuni tratti che lo contraddistinguono ancora oggi.
Karadjov (Fondazione Brescia Musei): "Una mostra straordinaria che getta luce nuova sulla storia della città"
"Questa mostra straordinaria getta luce nuova su un periodo formidabile per la storia della città e per la formazione dell'identità civica, dichiara Stefano Karadjov, direttore di Fondazione Brescia Musei. Una mostra multi-oggetto dal raffinato allestimento e con pezzi raramente accessibili che ci permette anche di creare un ponte con la sezione dell'età comunale del Museo di Santa Giulia, di cui il progetto espositivo è una fortissima appendice temporanea. Un processo di valorizzazione delle nostre Collezioni che, oltre alla grandezza romana, longobarda e rinascimentale, finalmente ritorna a parlare dei secoli medievali in modo avvincente e formativo, soprattutto alla vigilia dell'anno in cui Brescia sarà Capitale Italiana della Cultura: un momento in cui il patrimonio culturale identitario si trasforma in valorizzazione".