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Milano
Tifo dei centristi anti-Micari. Seggi e crucci in Lombardia
Maurizio Lupi, Fabrizio Micari, Stefano Parisi

di Fabio Massa

Se a Milano si votasse per le regionali siciliane, di certo Fabrizio Micari non vincerebbe. Ovviamente è un paradosso, ma di certo sotto la Madonnina sono in tanti che tifano per una sconfitta (e pure cocente) in terra siciliana. La motivazione? Se in Sicilia l'alleanza con Matteo Renzi non darà frutti, difficilmente Angelino Alfano potrà proporre a tutta la pattuglia di Maurizio Lupi una eventuale alleanza con il centrosinistra a livello nazionale. E in caso contrario? In caso contrario, secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it Milano, semplicemente si verificherà la scissione, con cambio di nome. Anche perché in Lombardia sarebbe di impossibile comprensione, nello stesso election day, degli alfaniani alleati con Renzi e degli alfaniani alleati con Maroni. A fare la politica dei due forni, si finisce per bruciarsi. Quindi, la Sicilia sarà decisiva. Anche perché la simulazione che i centristi stanno analizzando non è tutta rose e fiori. Iniziamo dalle Regionali. E' ancora in standby il rapporto con Stefano Parisi, per adesso arenato su questioni di rappresentanza. Lui, il leader di Energie PER l'Italia, sta andando dritto: il 2 e 3 dicembre  al Franco Parenti, Teatro che è nella storia del movimento, verrà presentato il programma di governo. Vari i settori: sanità, fisco, welfare, immigrazione, sicurezza, scuola, cultura. Secondo informazioni, sarebbero state circa duemila le "teste" che, coordinate da Giacomo Mannheimner, hanno ragionato sul programma. Interessante, per il mondo ciellino, il fatto che il 2 e 3 dicembre tra i relatori ci sarà anche Giancarlo Cesana (responsabile per la parte di programma sul Terzo Settore). Insieme a lui Riccardo Puglisi, Emmanuele Massagli, Gabriele Albertini, come pure altre figure nazionali di riferimento come il generale Mario Mori (responsabile per la parte del programma sulla sicurezza). A fare gli onori di casa il sottosegretario nonché coordinatore regionale Daniele Nava.

Dunque, tornando ai centristi: Parisi ha annunciato di volersi candidare in tutte le regionali. Se lo facesse con Alternativa Popolare, in Lombardia, potrebbe aspirare ad avere anche il 6 per cento. In questo modo "scatterebbero" circa 6 seggi in consiglio regionale. Un risultato lusinghiero. Non altrettanto avverrà a livello delle politiche. Ad oggi, nel proporzionale, Alternativa Popolare potrebbe sperare - con superamento dell'asticella - in massimo due onorevoli e un senatore. I due onorevoli uscenti sono Maurizio Lupi e Luigi Casero. I senatori eletti in Lombardia sono quattro: Colucci, Formigoni, Albertini e Bonaiuti. Albertini andrà probabilmente con Parisi, di cui è main sponsor. Formigoni verrà ricandidato? Grande incognita.

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