Milano

Torture al Beccaria: pm ricorrono contro sospensioni 'limitate'

Il Riesame ha confermato le misure cautelari respingendo finora tutti i ricorsi che erano stati presentati da alcune difese

Torture al Beccaria: pm ricorrono contro sospensioni 'limitate'

La Procura di Milano ha impugnato davanti al Riesame la decisione del gip che una ventina di giorni fa aveva limitato al solo carcere minorile Beccaria le misure delle sospensioni dal servizio per alcuni degli agenti di Polizia penitenziaria indagati nell'inchiesta che ha svelato un presunto "sistema" di torture e maltrattamenti contro detenuti minorenni. In sostanza, i pm hanno chiesto che vengano ripristinate le precedenti misure cautelari. Un'udienza si è tenuta oggi.

Vanno avanti le audizioni delle altre (presunte) vittime di pestaggi 

Il 3 maggio, infatti, la giudice Stefania Donadeo aveva revocato la sospensione ad uno degli agenti che nel corso dell'interrogatorio aveva messo a verbale di aver tentato di impedire le violenze dei colleghi. Mentre per altri quattro (tre degli otto sospesi non avevano presentato istanza) la misura era stata limitata al solo penitenziario minorile milanese, consentendo loro di lavorare all'Ufficio esecuzione penale esterna. La misura era stata limitata anche per l'ex comandante Francesco Ferone, già impiegato all'Uepe dopo avere terminato l'incarico al Beccaria. L'aggiunto Letizia Mannella e i pm Rosaria Stagnaro e Cecilia Vassena hanno presentato appello al Riesame contro queste decisioni e anche contro quelle sui domiciliari che erano stati concessi dal gip ad alcuni degli agenti finiti in carcere il 22 aprile, tredici in tutto. Nel frattempo, il Riesame ha confermato le misure cautelari respingendo finora tutti i ricorsi che erano stati presentati da alcune difese. E vanno avanti le audizioni da parte dei pm di altre presunte vittime di pestaggi e torture, almeno una quindicina in totale, oltre alle otto già accertate nell'ordinanza. Le indagini, condotte dalla Squadra mobile e dalla Polizia penitenziaria, si concentreranno, poi, anche sulla tranche sulle presunte omissioni valutando le posizioni degli ex vertici del Beccaria (due le ex direttrici indagate), del personale educativo e sanitario. 







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