Milano
Touil, archiviate tutte le accuse: il "terrorista" torna libero ma rischia l'espulsione
I giudici della Corte d'Appello di Milano hanno negato l'estradizione verso la Tunisia di Abdel Majid Touil, accusato di essere coinvolto nell'attentato al museo del Bardo di Tunisi. Con questo provvedimento viene anche revocata la custodia cautelare e il giovane torna libero. In un comunicato stampa il presidente della Corte d'Appello Giovanni Canzio spiega che la decisione e' dovuta al fatto che "la pena capitale", in vigore in Tunisia e' ostativa all'estradizione.
Abdel Majid Touil, marocchino, era stato arrestato a Gaggiano, in provincia di Milano il 19 maggio su richiesta delle autorita' tunisine per l'attentato al Museo del Bardo, nel quale sono morte 24 persone, tra le quali quattro turisti italiani. Nell'udienza di lunedi', Touil era presente in aula, seduto nella gabbia riservata ai detenuti, ed ha preso la parola per fare una breve dichiarazione: "Sono innocente - ha detto ai giudici - sono estraneo ai fatti, io queste cose non le ho mai fatte, non so chi le ha fatte e confido di non essere estradato". La Procura generale nelle settimane scorse aveva depositato la requisitoria, chiedendo alla Corte d'appello di non estradare Touil perche' nel Paese nordafricano il reato di strage viene punito con la pena di morte.
CHIESTA ANCHE L'ARCHIVIAZIONE PER LE ACCUSE DI TERRORISMO - Non solo 'no' all'estradizione verso la Tunisia da parte della Corte d'Appello di Milano. Per Abdel Majid la Procura di Milano ha chiesto per lui l'archiviazione dalle accuse di strage e terrorismo internazionale. Inchiesta che era stata trasmessa dalla procura di Roma per competenza a quella di Milano dopo l'arrestato di Touil per la strage del Bardo in cui erano morti anche quattro turisti italiani. Secondo il procuratore aggiunto, Maurizio Romanelli, e il pm Enrico Pavone non sono emersi sufficienti elementi a carico del giovane marocchino e, quindi, viene richiesta l'archiviazione della sua posizione a un gip.
La richiesta di archiviazione risale a qualche giorno fa, ma i pm hanno preferito attendere la decisione della Corte d'Appello di Milano sull'estradizione prima di renderla nota. Fonti giudiziarie spiegano che e' stato deciso di non chiedere ne' un provvedimento di fermo ne' uno di custodia cautelare, dopo la scarcerazione, perche' non sono emersi elementi rilevanti a carico di Touil. In particolare, e' stato accertato dalla Procura che il ragazzo dal 17 febbraio 2015, giorno in cui e' arrivato in Italia, non si e' mai mosso dal nostro Paese, neppure nei giorni immediatamente precedenti e successivi all'attentato al Museo Bardo. Quindi non e' stato ritenuto attendibile il riconoscimento fotografico effettuato in Tunisia da parte di una persona che lo aveva identificato come uno degli attentatori.
La Procura di Milano e' convinta che alla base delle accuse formulate dalle autorita' tunisine a carico di Abdelmajid Touil ci sia un equivoco relativo a una scheda telefonica da lui acquistata. Le indagini, viene spiegato in ambienti giudiziari, hanno evidenziato contatti telefonici da questa scheda sim con alcuni esponenti del clan terrorista autore della strage. Questi contatti sono avvenuti quando ancora la scheda era nella mani del ragazzo marocchino ma gli interlocutori sarebbero stati da lui chiamati nella veste di scafisti e non di estremisti islamici.
ORA RISCHIA L'ESPULSIONE - Ma le disavventure del giovane non sono finite: Touil era stato accompagnato all'Ufficio Immigrazione della Questura a Milano nel pomeriggio dopo la scarcerazione da Opera, per espletare le procedure amministrative relative alla sua posizione in Italia. "Dopo lo sbarco avvenuto a Porto Empedocle il 17 febbraio scorso - spiega una nota della Questura - Touil era gia' stato colpito da un provvedimento di respingimento emesso dal Questore di Agrigento, con ordine a lasciare il territorio dello Stato entro 7 giorni; provvedimento non ottemperato. Ad oggi - prosegue la nota - la sua posizione e' di irregolarita' sul territorio italiano e pertanto nei suoi confronti e' stato adottato un provvedimento di espulsione. "E' un momento delicato. Vi prego lasciatemi lavorare". A dirlo e' Silvia Fiorentino, avvocato di Touil. "Non ci siamo detti nulla, il ragazzo e' in Questura e rischia l'espulsione, deve chiedere asilo politico ora e non me lo stanno facendo vedere". Touil sara' trattenuto per ora al Cie di Torino e potra' presentare ricorso contro il provvedimento.